decisive iniziative per il nostro Patrimonio!


…prosegue imperterrita l’opera dell’inventore paranoico di titoli e stavolta colpisce ancora il museo delle storie… Patrimonio che unisce che??
Con le altre città del sito transnazionale?  …non vi è traccia!
Con altri siti Unesco? manco per sogno!
Con gli storici delle fortificazioni? …ma và!
Ah! Forse unisce i fidanzatini che vi passeggiano!… ma quelli non avevano certo bisogno di ulteriori incentivi…
1894 fidanzati su mura -casa VitaliEsisterebbe però anche uno storico percorso, sotto le Mura, ma non degno di visite guidate!! Eppure nei secoli scorsi (dal 1588 al 1797) una parte di esso era utilizzato sicuramente come giro di ronda ma anche (dal 1588 al 1908) dagli abitanti di Borgo Canale e San Vigilio che andavano a trovare parenti e amici a Valverde e Valtesse. Si parla del Roccolino che corre sotto il baluardo di San Pietro,

il quale, nonostante le innumerevoli richieste e altrettante promesse è sempre più una succursale dell’orto botanico!!
221231 POP - Baluardo San Pietro

Alleluja… all’orizzonte nuove iniziative!!

…orizzonte… quella linea immaginaria che si stende all’infinito e che sembra sempre allontanarsi anche muovendogli incontro.. E, con la benedizione della stampa locale, ecco presentati nuovi progetti da realizzare entro il 2025 (che sicuramente non rientreranno nei piani di spesa e andranno quindi alla prossima amministrazione).230706 MURA museo diffuso - eco 1 230706 MURA museo diffuso - eco 2Va bene!! Meglio tardi che mai. I più interessati al nostro “Patrimonio”, sempre pignoli, diranno forse che siamo un po’ in ritardo… che a Padova, pur senza essere inserita nell’elenco Unesco, da 7 (sette!!) anni il visitatore dispone di un’ app che gli consente di rendersi conto della propria posizione e del corretto nominativo del monumento che sta osservando. Ma su tanti argomenti i confronti con altre città, dopo anni e anni di segnalazioni, purtroppo restano impietosi!
160923 app a Padova

un “nuovo” libro sulle Mura veneziane…

220222 libro unesco - articoliA fine febbraio 2020, presentato e messo in vendita il volume: “Da Bergamo al Mediterraneo. Fortezze alla moderna della Repubblica di Venezia”.
Gli autori, in ordine di congruità con l’obiettivo prefissato e chiarezza di esposizione:
GianMaria Labaa (Istituto Italiano dei Castelli), – Marco Pellegrini (Università  degli studi di Bergamo), – Elisabetta Molteni (Università  Ca’ Foscari Venezia), – Alessandro  Brodini (Università  degli studi di Firenze), – Matteo  Di Tullio (Università  degli studi di Pavia), – Francesco Paolo Fiore (Sapienza Università  di Roma), Aurora Scotti (già Politecnico di Milano) che, parlando solo del Castello Sforzesco e castelli di Brianza, resta difficile da inquadrare  – e con il coordinamento di Monica  Resmini (Università degli studi di Bergamo).
Interessante e istruttivo leggere il report sulla stampa locale della presentazione e successive recensioni….
– Il libro costituisce “il primo importante risultato del progetto scientifico” (di cui nessuno, dal 2019 ha mai sentito altro che dichiarazioni)… seguito da “un comitato scientifico nominato dal Museo delle storie nel 2019” (di cui, a meno ché si tratti solo dei relatori presenti, non è dato conoscere ufficialmente tutti i componenti)…
– Il libro nasce “…attraverso le riflessioni di otto storici”, –  per alcuni è il volume comprende solo “otto saggi…” – e per altri  è un grande “lavoro di ricerca…” –  “Il volume è un importante tassello nella conoscenza.. dei motivi profondi che rendono le Mura Veneziane patrimonio dell’umanità…” ..ma, in verità, per questo, è più facile e chiaro consultare le motivazioni del riconoscimento sull’ufficiale sito WHC Unesco
Impossibile commentare articoli di giornale che partano col titolo : “Si fa presto a dire “spalto” … per poi parlare del libro in oggetto..
Gli otto saggi del libro sarebbero “corredati da un ampio apparato iconografico” … oppure “..Notevole il corredo iconografico, in puntuale relazione con il testo dei saggi….” ..e, in effetti, questo occupa 50 pagine centrali delle 250 del libro, con antiche stampe e attuali fotografie mischiate e che sarebbero state meglio suddivise per saggio e, senza dubbio, sarebbero state apprezzate tutte le 49 stampe esaminate da Monica  Resmini invece delle sole 13 riportate nel libro. Continua a leggere

I fili della Storia – 2018

storie 2018

Edizione 2018 de “I fili della storia”  – 7 set 2018…

ohibò!! Perché gli interessati alle Mura dovrebbero parlare oggi, dopo 4 anni, di una manifestazione del 2018?? Perché dal 2018 il Museo delle Storie è investito dell’incarico di raccogliere materiale storico e ricerche per valorizzare “Le Opere di Difesa Veneziane…” riconosciute bene Unesco, MA… sul sito del Museo delle Storie, al “cerca” Mura = 0 e Unesco = 0 mentre cercando “MURA” nel canale YOUTUBE DEL MUSEO DELLE STORIE DI BERGAMO, oltre ai 6 video interessanti di PanoramaMura, con le relazioni di altrettanti studiosi, e ad altri 7 video che con le MURA non c’entrano proprio, SI TROVANO DUE BREVI VIDEO, RELATIVI ALL’OGGETTO, “I Fili della Storia“, LA CUI VISIONE FA RIFLETTERE:
L’edizione 2018 de “I fili della storia” si accende di grandi novità e importanti collaborazioni: nella prima parte l’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, annuncia l’assegnazione di nuovi incarichi dedicati alle Mura venete, dal 2017 Patrimonio Unesco al Museo delle Storie di Bergamo!!!-
Nella seconda parte il direttore scientifico del Museo, Roberta Frigeni, illustra i percorsi dedicati… al grande tema della fotografia. … E LE MURA??
BELLISSIMO: L’ASSESSORE INVESTE DI UN IMPORTANTE NUOVO INCARICO LA DIRETTRICE DEL MUSEO… E QUESTA, A DIMOSTRAZIONE DEL GRANDE ENTUSIASMO PER IL NUOVO IMPEGNO, PARLA INVECE DI TUTT’ALTRO!!
La vicenda dei sitiweb e canali merita sicuramente di essere seguita anche perché, nel frattempo, in consiglio comunale è stata chiesta anche l’implementazione del sito web del comune relativo al Segretariato per l’Unesco delle “Venetian Works..” su cui è meglio stendere un pietoso velo…

Capire le Mura??

In verità quello che risulta incomprensibile dell’articolo è proprio il titolo!! Per gli appassionati della storia del nostro bene era finalmente un annuncio confortante, ma poi arriva la disillusione. Nell’articolo si trova di tutto… dalla Torre dei Caduti all’Orto Botanico, da Bergamoscienza a Palazzo Moroni… e le Mura? beh! sono un “ecosistema verde”!! e le “Opere di difesa Veneziane..”? perchè? ci sarebbero anche quelle?? Si prospetta una gestione del nostro bene con molte idee e ben confuse!!180906 mura -eco11 180906 mura -eco12

MUSEO DELLE STORIE DI BERGAMO

Un’intitolazione a dir poco “accattivante”. Si legge così sul calendario 2018 della neonata struttura museale cittadina:

calendario 2018 museo storieIl 20 settembre 1917 nasceva nella nostra città il Museo dal Risorgimento. In occasione dei 100 anni dalla sua istituzione il Museo storico, gestito dal 2002 dalla Fondazione Bergamo nella Storia, rinnova la propria immagine: nasce così il Museo delle storie di Bergamo, la rete dei musei storici della città.
Sei luoghi, ognuno rappresentato da un’icona e da un colore caratteristico, ma tutti raccolti entro un’unica immagine che dà il senso immediato dei Museo diffuso (veramente ?). Ciascuno ha una propria identità, ma è raccordato da un progetto unitario e organico (e come?), quello d narrare l’intera storia di Bergamo (addirittura!) (dall’epoca romano al XX secolo attraverso le sue storie). Il Convento di San Francesco – medioevo (!!), il Campanone – simbolo della città (!!) , il Palazzo del Podestà – periodo romano e rinascimento (!!), la Rocca –risorgimento (!!), Torre dei Caduti – per la vista (??), Museo Donizettiano – personaggio bergamasco (!).

Il trionfo delle PAROLE! Se volessimo veramente creare un Museo diffuso (ottima idea), in Città Alta, soprattutto, vi sarebbero decine di luoghi da sistemare e segnalare (cominciando p.es. dalla fontana in Piazza Mercato delle Scarpe da anni in abbandono o l’entrata della cisterna di S.Alessandro, ecc.).
Ma vogliamo ricordare che la passione dei Bergamaschi per la loro storia ha lontane origini?
Nel 1561 forse prima in Italia, nasce a Bergamo la “raccolta di anticaglie” che diventerà poi il Museo Archeologico. Nel 1743, mentre inizia la costruzione della chiesa di S.Michele dell’Arco, parte il progetto per il Museo Archeologico che avrà la sua prima sede, nel 1770, nell’edificio, l’attuale Ateneo, costruito sopra il Fontanone di Piazza Mercato del Pesce. E nel (lontano) 1871 si costituisce il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi, che sarà presto trasferito nell’attuale sede della biblioteca A.Mai e aperto al pubblico nel 1918.
Vogliamo dircelo? La situazione museale a Bergamo è oggi, a dir poco, disastrosa: manca un Museo (o un filo conduttore tra musei) che racconti TUTTA la storia del nostro territorio (dallo sviluppo geologico dal Giurassico) e dei suoi abitanti (dagli animali dell’archeologico – 200 milioni di anni fa – e dagli Orobii) in TUTTI i vari periodi storici comprese invasioni, guerre, faide, epidemie e carestie che li hanno coinvolti!