Le Polveriere Venete

Riproponiamo un articolo pubblicato nel 2013, dopo che la polveriera “superiore” grazie (FINALMENTE dopo anni di sollecitazioni) è stata oggetto di restauro e rivitalizzazione:
In molte pubblicazioni, autori bergamaschi hanno descritto e illustrato l’imponente complesso di architettura militare cinquecentesca, costituito dalle Mura e dalle altre fortificazioni erette da Venezia, a difesa di Bergamo “perla della repubblica lagunare” senza mai far cenno alle cosiddette “polveriere”.
Il Lions Club Bergamo Host tempo fa, per iniziativa del Presidente prof. Miller Barbieri, nell’intento di fare un servizio alla nostra città e portare alla dovuta attenzione e considerazione le dimenticate “polveriere”, si è proposto di promuovere un adeguato restauro di esse e nel contempo di illustrarne la storia, le caratteristiche, l’importanza, mediante la pubblicazione del presente volume.
E così l’opera è stata intrapresa, dopo secoli di incuria, sotto la magistrale guida del lion architetto Pippo Pinetti e l’esperta mano esecutrice dell’impresa ing. Giovanni Pandini, lui pure lion. Essi hanno messo in giusta luce i due importanti manufatti del sistema difensivo della città.
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E’ ancora allarme per San Vigilio!!

220715 San Vigilio cade - rass stampaBisogna proprio desumere che questa amministrazione non ha proprio capito un cavolo del rapporto che BERGAMO ha stipulato con l’Unesco e il cartellino giallo per il parcheggio Fara non è proprio servito ad aprirle gli occhi.
Il Castello di San Vigilio versa in condizioni di degrado e per questo deve essere salvato dal crollo annunciato, prevedibile e pienamente evitabile, ma solo se l’intervento sarà tempestivo. È questo il succo dell’appello lanciato dalla Associazione Castrum Capelle e sostenuta dal comitato NoParkingFara, dall’Associazione per Città Alta e i Colli e dal gruppo BergamoBeneComune, che intende raccogliere le firme dei cittadini giovedì 14 luglio alla ‘Casa del Castellano‘.
Già in passato, l’Associazione era riuscita, con varie pressioni sull’amministrazione, a far togliere dal piano delle alienazioni del 2019 la “Casa del Custode” (sorta nel luogo dove vi era l’antica “cappella” che diede il nome al Forte), dandole poi nuova vita organizzando al suo interno pubbliche attività culturali. In quell’occasione, il Consiglio Comunale aveva anche approvato l’impegno a inserire nel Piano triennale delle opere pubbliche proprio una spesa per il consolidamento della Casa del Castellano e anche per il miglioramento della segnaletica turistica. Promesse a cui non hanno fatto seguito iniziative ed ora è diventata improrogabile la messa in sicurezza del fabbricato. Continua a leggere

Riapre il sentiero dei Vasi… finalmente!

Finalmente… era ora. Uno dei percorsi più amati dai bergamaschi, e conosciuto anche dai turisti, viene riaperto e, soprattuttto, con la garanzia che d’ora in avanti qualcuno ne avrà cura e non si arriverà più al degrado cui si è assistito.220708 - inaugurazione VasiSono terminati i lavori lungo il percorso di 1,9 km che si snoda tra via Ramera e località Gallina e grande enfasi, all’inaugurazione, è stata data soprattutto al suo valore ambientale come testimoniano i cartelli posti all’inizio: taglio selettivo e contenimento delle piante esotiche invasive come la robinia, rispettate le latifoglie, come il carpino bianco, messe a dimora 1.181 piantine di specie ecologicamente coerenti, come rovere, farnia, carpino bianco, acero campestre, olmo, frassino maggiore, …e ci si aspetta un miglioramento della composizione della diversità biologica, con l’aumento della ricchezza floristica e faunistica della zona e l’incremento di stabilità dell’ecosistema… benissimo!
Ma, così..en passant, ci si è ricordati anche di un certo manufatto… e meno male! perchè quello non era nato come sentiero romantico ma come percorso (che doveva essere nascosto il più possibile) di un acquedotto, studiato nel medioevo e forse anche prima, che raccoglieva le acque delle diverse sorgenti e le convogliava in città. E QUESTO HA TENUTO IN VITA I BERGAMASCHI DI CITTA’ ALTA FINO ALL’ ‘800! Un acquedotto che teneva in pensiero i soldati veneziani perchè, in caso di assedio, la sua scoperta da parte del nemico avrebbe certo causato la resa della città!
Il “manufatto”, prezioso, avrebbe meritato sicuramente più attenzione per il suo valore storico e VITALE per la città!
Costo totale alla comunità 250.000 € … e tanta pazienza! Andando a scartabellare nel passato, si può scoprire che dal 2002 (venti anni fa!) qualcuno ne aveva richiesto la cura.. ripetendosi nel 2012 e poi ancora nel 2018… e sicuramente con una cura costante non si sarebbe arrivati a dover oggi impiegare tante risosrse!!
02 - 12 - 18 OdG Vasi…vedi anche articoli precedenti sull’acquedotto di Vasi e…

Ai posteri l’ardua sentenza!

Un grande centro commerciale in Centro!!

La situazione economica della città necessita di un nuovo luogo di scambi commerciali.

Dal 774 i Franchi di Carlo Magno hanno preso il potere sostituendo con i Conti i precedenti Duchi dei Longobardi e le corti vanno trasformandosi in castelli entro vasti latifondi; la necessità di procurarsi quanto non si può produrre e di cedere la produzione superiore al proprio consumo, rende naturale il costituirsi di mercati di scambio e di fiere periodiche. Già da alcuni secoli la festività dedicata a Sant’Alessandro, il 26 agosto, raduna in città e dintorni un grande numero di abitanti del territorio e molti portano con sé denari e merci per pagare affitti o donazioni alla Chiesa. La costituzione di una fiera-mercato in quei giorni e nel luogo dedicati al Santo, il campo detto di Sant’Alessandro, risulta ovvia.
I complessi avvenimenti storici che coinvolgeranno Bergamo nei secoli successivi (guerre, carestie, invasioni, epidemie, ecc.) non fermeranno lo sviluppo dei commerci e degli scambi in quella località.
Nel 894, il re d’Italia Berengario fa dono delle rendite di quel prato ad Adalberto Vescovo di Bergamo per ripagarlo dei danni subiti dalla chiesa del Santo durante l’assedio per la riconquista della città dopo la presa di potere del conte Ambrogio.
Nel 908 il Vescovo cede quel diritto ai Canonici di S.Vincenzo.
Nel 1136 tale previlegio viene riconfermato dall’imperatore Lotario II (che dopo una dieta a Bamberga presieduta da Bernardo di Chiaravalle aveva deciso una seconda campagna in Italia) per la fedeltà dimostratagli dalla città.
Nel 1189 gli scambi nel campo sono di tale entità che il Comune dove delegarvi un giudice per le questioni che avrebbero potuto sorgervi. Continua a leggere

…anche le Muraìne

Tutti i bergamaschi sanno che, come in gran parte delle città italiane, le antiche mura che fungevano normalmente anche da cinta daziaria sono state abbattute nell’ ‘800 o primi del ‘900. Così fu anche per la nostra cinta delle Muraìne che nel 1901 fu abbattuta per far posto a nuove strade ed “allargare” la città. Piccolissimi pezzi sono però rimasti lungo l’antico percorso e ad essi i bergamaschi guardano con stupore e, in molti casi, fungono da stimolo per spingere ad approfondire e, in ogni caso, a rispolverare la Storia della nostra città.
Non vi è dubbio che la “regina” di questi resti sia la Torre del Galgario che passa quotidianamente sotto gli occhi di migliaia di cittadini. Fa parte anche essa di quei “tesori” che la nostra città deve riuscire a salvaguardare e tramandare… ma ORMAI non sorprende più che questa amministrazione abbia da poco respinto una richiesta di restauro avanzata a tal fine… muraine 01- inizio sotto S_Agostino 2 muraine 02- via camozzi muraine 03 - via camozzi in banca 1 muraine 05 - via palma il vecchio 1 muraine 06 - via palma il vecchio 3 muraine 06 - via palma il vecchio 3b muraine 07 - via lapacano muraine -foto old - paesetto 1885
…e altri articoli sulle Muraìne nella relativa categoria

i “muretti” di Astino e San Vigilio!

Cose strane avvengono in quel di Bergamo…190127 astino e polveriera -corseraNessuno più dei Bergamaschi sa apprezzare i “muretti a secco” e il successo dei relativi corsi di apprendimento, fatti in provincia negli anni scorsi, lo testimonia. E nessuno più dei Bergamaschi è affezionato ad Astino e apprezza grandemente tutti i lavori che vi si svolgono… ma che i muretti di Astino facciano parte delle “Opere di Difesa Veneziane…” dell’Unesco lo apprendono, giustamente scettici, dall’articolo di stampa allegato!!
Sono invece altresì sicuri che il Castello di San Vigilio, quello sì, sia sicuramente compreso in esse…. e per quello invece arriva un… “ci penseremo…” mentre sta cadendo a pezzi!!190130 san vigilio -eco