…ma quale “Casa del Custode”?!

Vien proprio da chiedersi: ma quanto conoscono in Comune (e soprattutto i delegati per Città Alta o un sindaco che ci abita da quando è nato) e i giornalisti “locali”, della Storia della Città?? Finiti i “Capellini” non c’è più nessuno? E si comincia col chiamare “spalto” il BALUARDO di San Michele e confondere la “Casa del Custode” (attuale Agenzia Percassi in piena “core zone“) costruita con la cisterna nel 1881, con la “Casa dell’Acquedotto” del 1890!
Ma questo sarebbe niente se dietro ad esso non vi fosse qualcosa di importante, anzi “vitale” per la città. Recita la storia:
Qualche anno prima (1881), era entrato in funzione l’acquedotto di Bondo Petello, ma il nuovo impianto per Città Alta parte nel 1890 sotto la guida del direttore dell’acquedotto, ing. G.V. Salce. Per il serbatoio di S. Agostino niente è cambiato, la prima novità è costituita dagli impianti di pompaggio, per i quali è stato costruito un apposito edificio sopra il baluardo di San Michele.
Ci sono tre vani: in quello opposto al viale delle Mura è collocata una caldaia a vapore, al centro la motrice a vapore e le pompe, in un altro locale l’albero della turbina e i tubi aspiranti. La turbina, sistemata in un vano sottostante, è azionata dall’acqua stessa che entra nel serbatoio; la macchina a vapore, che ha la forza di 10 cavalli, integra il lavoro della turbina: ogni ora le pompe possono innalzare 26.000 litri d’acqua, mentre la sola turbina può sollevarne da 10 a 12.000 litri.
Ai giornalisti viene mostrato il congegno con cui il personale viene informato della situazione nel serbatoio della Rocca: quando è pieno, da un rubinetto con bacinella scende un filo d’acqua e allora i macchinisti fermano le pompe. ‘Tutte le macchine sono state fabbricate a Venezia, con esito soddisfacentissimo”
.

E grazie a questo impianto si pose fine a decenni di epidemie di colera che avevano causato migliaia di morti nell’alta città!!
Non sarebbe opportuno ricordare questo invece che come da articoli: “..l’edificio è di circa 95 mq con una terrazza di 300 e spazio dehor di 150…  con il Parco Sant’Agostino e il giardino dell’Accademia Carrara, saranno i tre vertici dell’accoglienza… percorsi enogastronomici nella Bergamo Città Creativa per la Gastronomia … collaborazioni con l’Orto Sociale e il Carcere di Bergamo!” Senz’altro tutte belle parole, comprese quelle ormai irrinunciabili.. “accoglienza“, “condivisione“,  “inclusione” ma… e la “Storia“? Quella con la quale i nostri vecchi, al prezzo di grandi sacrifici, ci hanno permesso di essere oggi cosi “evoluti“???

…ma quale “Casa del Custode”?!ultima modifica: 2023-07-10T23:00:51+02:00da amicimura1a
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