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Le Mura urbane di Pisa
LE MURA DI PISA – fondate nel 1115 sotto il consolato di Cocco Griffi sono l’esempio piu’ antico di mura cittadine nel nostro paese. Precedentemente esistevano delle mura di epoca tardo romana sulla riva destra dell’Arno mentre dall’altra parte vi erano mura di epoca alto medievale. Con la rinata importanza di Pisa, grazie ai commerci marittimi, sorsero nuove case, chiese e monasteri. La città fu allora oggetto di ripensamento urbanistico con l’asse Borgo via di Ponte vecchio – Arno e la suddivisione in 4 settori quadrangolari .Le mura furono costruite in circa venti anni,con pietre di diversa qualità e colore,con effetti cromatici tutt’oggi visibili. Cinsero circa 185 ettari di terreno per un perimetro di 6 km , alte in media 11 mt e spesse sempre in media 2 mt circa. I Medici le fecero restaurare insieme alla costruzione della Cittadella adeguata alle nuove tecniche militari delle armi da fuoco. Nel XX sec. furono in parte abbattute (Stazione, S.Paolo a ripa d’Arno, S.Chiara ) .Oggi sono oggetto di un importante recupero e restauro; un camminamento farà ammirare la citta’ da un altro punto di vista. (Alessandro Puccinelli).
I dipinti nella chiesa del Santo Sepolcro
Tornano all’antico splendore i dipinti recuperati nella chiesa del Santo Sepolcro

Recuperate le antiche casermette del corpo di guardia della porta Sant’Agostino
Via al restauro della fontana di Sant’Agostino

I lavori di restauro prendono il via nei prossimi giorni e vedono lo storico istituto bancario e la sua Fondazione di nuovo a fianco della città di Bergamo nell’azione di tutela e di recupero del patrimonio artistico e architettonico come parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. Grazie ad un intervento di restauro conservativo ed estetico, voluto e finanziato dalla Fondazione Credito Bergamasco, l’opera monumentale – costruita, insieme alla relativa cisterna, nel 1575 dal capitano Marcantonio Memo e dal prefetto Francesco Longo – sarà completamente recuperata e, finalmente, l’acqua tornerà a sgorgare.
A distanza di ormai vent’anni dal precedente restauro – visto l’attuale stato di degrado – la fontana di Sant’Agostino sarà oggetto di un complesso intervento. Le “condizioni di salute” della fontana non sono incoraggianti; l’azione di recupero sarà dunque rivolta a consolidarne l’integrità rispettando le caratteristiche architettoniche e stilistiche del manufatto.
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