Acquedotto Magistrale: un magnifico regalo alla città

Quattro anni di ricerche e rilievi sul campo e, con il contributo di Uniacque, il Gruppo di Volontari delle Nottole, oltre alle numerose opere scaricabili dal loro sito, hanno portato a termine quest’opera che regalano alla città di Bergamo. A loro un ringraziamento lungo almeno quanto l’Acquedotto Magistrale!!
Nottole - Acquedotto magistrale

Bergamo scomparsa : le fontane viciniali

fons.jpgNel Medioevo, Comune e vicinie collaboravano nel mantenere salubre la cosiddetta acqua pubblica. Nei primi anni del Trecento il Comune provvedeva a fornire la fonte del Vasine di quattro verricelli con secchi di rame vietando l’utilizzo di altri recipienti. Ordinava che le cancellata fosse chiusa di notte e dava rigorose prescrizioni sulla distanza che si doveva mantenere per lavare i panni o per svolgere attività perniciose alla salubrità dell’acqua. Supponiamo che gli stessi provvedimenti siano stati estesi alle fontane viciniali.
La fontana era considerata un bene inalienabile dei vicini. Quando nel 1263 il numero delle vicinie fu aumentato e la vicinia di Sant’Alessandro in Colonna fu separata da quella di San Leonardo si stabilì che la fontana viciniale restasse in comune. “Fontana quae est in platea de Incrosatis” cita il documento. La piazza della chiesa dei Crociferi, cioè di San Leonardo. La fontana appare nella pianta del Macheri, proprio là dove oggi è la fontana recentemente ricostruita e oggetto di disaccordi nella sua nuova forma. Lo stesso provvedimento fu attuato per le vicinie di Santa Grata intervites e di Canale.
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Le acque della Fortezza

Inutile ricordare quanto sia fondamentale per ogni fortezza, così come per ogni insediamento di esseri viventi, l’approvvigionamento di acqua. La situazione della città dopo la costruzione delle MURA è descritta nella segreta relazione del Capitano Giovanni da Lezze al Senato della Serenisima del 1596 :acquedotti antichi.JPG“L’acque che serveno alla fortezza di Bergomo et anco al resto della città sono molte et condotte in diversi modi perciochè parte ne vengono da doi aquedutti, uno de quali viene alla radice del monte di San Vilio et vien alla chiesa di S.to Gotardo et poi dentro la fortezza, il qual si divide in diverse parti facendo diverse fontane, sì nella fortezza istessa come nel resto della città.  L’altro vien dalla Bastia passando per la contrada di Castegnita; vien dentro la fortezza et poi parimente si divide in diverse parti formando fontane et conserve nella detta fortezza et più di fuori nel resto della detta città. Queste acque sono quasi il maggior sforzo dell’acque che servono ad essa fortezza, ma tutte ponno esser levate in due hore senza potergli far contradictione alcuna, ogni volta che li fusse un campo atorno per assediarla o per haverla in altro modo (che Iddio mai lo voglia!) et il primo effetto che fosse fatto da nemici, sarebbe il privar detta fortezza di esse acque.
Ritrovansi poi in essa fortezza tre fontane causate da acque nascenti in essa: la prima chiamata il Vacine appresso la Piazza Nova sotto il convento de rev.di frati Carmelitani; la seconda chiamata la Boccola un poco più a basso verso la chiesia di S.to Lorenzo; la terza appresso detta chiesa di S.to Lorenzo chiamata l’Antro; queste sono sicure et non ne può esser priva la fortezza in alcun modo.
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A proposito dell’Acquedotto dei Vasi

Scartabelliamo nel sito del comune di Bergamo e scopriamo un : “Vecchio” Inventario dei Beni Monumentali, risalente agli anni ’70. Tralasciando l’ovvia domanda del perché non ne esista uno “nuovo“, troviamo la scheda relativa al nostro acquedotto e scopriamo che già allora erano stati suggeriti interventi, nella fattispecie all’imbocco del baluardo di S.Pietro, di necessaria manutenzione.
acq scheda-vasi1.jpgacq scheda-vasi2.jpg

Ma non solo… anche nel 2002 e nel maggio 2012, in Consiglio Comunale, erano stati approvati interventi di riparazione e salvaguardia nel tratto boschivo, quando il cedimento verificato era uno solo…. ma ora sono molti ed il passaggio di numerose bici da cross, soprattutto quando il terreno è bagnato e cedevole, non potrà che aumentarne l’estensione… e allora ??? Continua a leggere

L’acquedotto dei Vasi

 

L’acquedotto dei Vasi, il più antico, medioevale (e forse romano) raccoglie nel suo percorso, principalmente, le acque di 6 sorgenti ed è lungo 3.550 m dalla prima sorgente alla cisterna all’interno del baluardo di S.Alessandro. La condotta ha dimensioni in media di 60cmx150 di altezza ed era stato ispezionato e studiato dalle Nottole circa 20 anni fa. Il primo tratto corre nel bosco, poi segue la via Castagneta, entra nel baluardo di S.Pietro, scorre per via Sforza Pallavicino, passa davanti alla polveriera superiore e attraversa poi la Porta di S.Alessandro. Lungo il percorso sono numerosi gli uschioli di ispezione e vasche di decantazione. Continua a leggere