Le acque della Fortezza

Inutile ricordare quanto sia fondamentale per ogni fortezza, così come per ogni insediamento di esseri viventi, l’approvvigionamento di acqua. La situazione della città dopo la costruzione delle MURA è descritta nella segreta relazione del Capitano Giovanni da Lezze al Senato della Serenisima del 1596 :acquedotti antichi.JPG“L’acque che serveno alla fortezza di Bergomo et anco al resto della città sono molte et condotte in diversi modi perciochè parte ne vengono da doi aquedutti, uno de quali viene alla radice del monte di San Vilio et vien alla chiesa di S.to Gotardo et poi dentro la fortezza, il qual si divide in diverse parti facendo diverse fontane, sì nella fortezza istessa come nel resto della città.  L’altro vien dalla Bastia passando per la contrada di Castegnita; vien dentro la fortezza et poi parimente si divide in diverse parti formando fontane et conserve nella detta fortezza et più di fuori nel resto della detta città. Queste acque sono quasi il maggior sforzo dell’acque che servono ad essa fortezza, ma tutte ponno esser levate in due hore senza potergli far contradictione alcuna, ogni volta che li fusse un campo atorno per assediarla o per haverla in altro modo (che Iddio mai lo voglia!) et il primo effetto che fosse fatto da nemici, sarebbe il privar detta fortezza di esse acque.
Ritrovansi poi in essa fortezza tre fontane causate da acque nascenti in essa: la prima chiamata il Vacine appresso la Piazza Nova sotto il convento de rev.di frati Carmelitani; la seconda chiamata la Boccola un poco più a basso verso la chiesia di S.to Lorenzo; la terza appresso detta chiesa di S.to Lorenzo chiamata l’Antro; queste sono sicure et non ne può esser priva la fortezza in alcun modo.
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A proposito dell’Acquedotto dei Vasi

Scartabelliamo nel sito del comune di Bergamo e scopriamo un : “Vecchio” Inventario dei Beni Monumentali, risalente agli anni ’70. Tralasciando l’ovvia domanda del perché non ne esista uno “nuovo“, troviamo la scheda relativa al nostro acquedotto e scopriamo che già allora erano stati suggeriti interventi, nella fattispecie all’imbocco del baluardo di S.Pietro, di necessaria manutenzione.
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Ma non solo… anche nel 2002 e nel maggio 2012, in Consiglio Comunale, erano stati approvati interventi di riparazione e salvaguardia nel tratto boschivo, quando il cedimento verificato era uno solo…. ma ora sono molti ed il passaggio di numerose bici da cross, soprattutto quando il terreno è bagnato e cedevole, non potrà che aumentarne l’estensione… e allora ??? Continua a leggere

Documenti inediti sulle Mura di Bergamo

Archivio Storico Bergamasco – RIVISTA N. 4 Maggio 1983

L’aver accidentalmente incrociato, nel mercato antiquario, il percorso di sei antichi documenti verso una ulteriore (e ignota) collezione privata e l’opportunità, tanto cortesemente quanto inusitatamente concessami, di fotografarli perché potessero essere riprodotti e studiati, costituiscono una parte delle cause che motivano queste righe. La vicenda che ho appena raccontato sarebbe, ovviamente, priva di qualsiasi interesse se i documenti non fossero di notevole importanza; di tale importanza, anzi, da giustificarne la pubblicazione pur nell’imprecisione di alcuni rilevamenti materiali, dipendente dalla casualità del rinvenimento e dal troppo breve tempo disponibile (in pratica, mi è stato solo possibile eseguire le fotografie e osservare in controluce le filigrane della carta).
I sei documenti, quasi tutti del sec. XVI e completamente inediti, riguardano la costruzione della cinta bastionata di Bergamo e, con cinque disegni e una relazione scritta, si pongono in un arco di tempo che va dal 1571 alla prima metà del secolo successivo. Detto questo, e prima ancora di entrare nel merito di ciascun documento, appare evidente la rilevantissima importanza che lo studio di questi fogli può avere sia nei confronti della storia urbana di Bergamo sia, più in generale, per gli studi sull’architettura militare del sec. XVI. Continua a leggere

1588-1988 Le Mura di Bergamo

libro 16 - Le Mura - Ateneo.jpgPer prima cosa vien spontaneo chiedersi: quanto si sa sul nostro anello bastionato? Domanda che significa come e cosa si è scritto sulle nostre Mura.
E indubbio che nell’ambito degli studi assolve ancora il compito di pietra miliare il volume Le Mura di Bergamo edito dalla Azienda Autonoma di Turismo nel 1977. Una raccolta di studi che seppur con intrinseci limiti derivanti da un approccio che non poteva eludere del tutto la funzione divulgativo-turistica propria della committenza, rappresentò una novità assoluta nell’ambito degli studi sul tema, soprattutto per il taglio dato alle analisi: non solo la vicenda storica della costruzione delle mura di Bergamo, ma i nessi e i confronti comparativi con il più vasto panorama del fortificare nel secolo XVI.
Se consideriamo alcune delle principali pubblicazioni sulla città e la sua storia scritte successivamente a quel libro, e mi basti citare lo studio di Alberto Fumagalli, Bergamo. Orìgini e vicende stanche del centro antico edito da Rusco ni nel 1981, o il libro di Walter Barbero, Bergamo edito da Electa nel 1985, oppure il volume su Bergamo della collana Le città netta storia d’Italia della Scalvini e Piero Calza, pubblicato da Laterza l’anno scorso; ebbene basta verificare lo spazio assegnato dagli autori al tema che qui ci interessa per accorgersi che c’è un abisso (per quanto riguarda le mura) fra queste storie di Bergamo e quanto scritto sullo stesso argomento prima del libro dell’Azienda. Eppure ci riferiamo a pubblicazioni curate dai nostri più importanti storici: dal Fornoni al Belotti a Luigi Angelini. Continua a leggere

«Le porte di Città Alta splendide e fragili»

Da corpi di difesa a luoghi da difendere. Il Tir «incastrato» ripropone il nodo dei passaggi antichi. L’architetto Labaa: «Dobbiamo usare questi luoghi con limiti sostenibili. La storia non si sfrutta, va salvaguardata».

200 porta S Agostino.JPGDa corpi di difesa, a porte da difendere. Resistente al passaggio della storia e dei cannoni di Napoleone nel 1797, Porta Sant’Agostino rischia di sgretolarsi ai tempi della motorizzazione, armata di Tir e betoniere. «Le porte d’accesso delle Mura venete oggi sono un ostacolo urbanistico. Negli anni Sessanta l’architetto Sandro Angelini rappresentò Porta Sant’Agostino ostruita da un imbuto. In quello scherzoso disegno si ritraeva la verità: chi entra ed esce da quel varco si addentra in un imbuto», racconta Gian Maria Labaa, urbanista e architetto, interpellato a seguito dell’episodio dell’autotreno rimasto bloccato, l’altro ieri, nel varco storico. Analizzato il problema, la risposta è disarmante: «Le strutture fortificate e antiche vengono usate e tartassate, in maniera indecente. Ora parliamo di Porta Sant’Agostino, dove il fornice di ingresso è abbastanza ampio, ma nelle porte medievali di Città Alta, come quella del Pantano inferiore in Cittadella, almeno una volta a settimana si incastra qualche mezzo. Oggi c’è un rapporto di fuori scala tra i veicoli usati in passaggi storici, per non parlare di strade e vicoli».
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Assurdo cantiere a ridosso delle MURA

cantiere mura.jpgBei tempi quelli in cui via Tre Armi era la strada degli orti. Uno spettacolo  di  cavolfiori,  scarola  e zucchine, proprio a ridosso delle Mura venete, che faceva tanto Toscana. E che lo spettacolo fosse finito lo si sapeva da un pezzo: i contadini in città sono ormai una specie in via d’estinzione e sull’arteria che porta in via Sant’Alessandro alta si affacciano solo ville e giardini; negli ultimi tempi però alcuni cantieri privati hanno stravolto anche il verde rimasto: tutto sottosopra, anche se sulla carta solo temporaneamente.
Federconsumatori ha puntato il dito sui lavori che si incontrano nelle immediate vicinanze di Porta San Giacomo e che, ironia della sorte, parlano proprio di valorizzazione e recupero degli orti. «In via Tre Armi, sotto gli spalti delle Mura venete fa brutta mostra di sé un cantiere, aperto nel marzo 2010 e da mesi deserto. Ciò che non si sa è perché questo possa accadere  impunemente e se l’amministrazione  comunale, che rilascia le licenze a costruire, ha strumenti utili per evitare il verificarsi di situazioni del genere». Molto interessante… Continua a leggere