Capire le Mura??

In verità quello che risulta incomprensibile dell’articolo è proprio il titolo!! Per gli appassionati della storia del nostro bene era finalmente un annuncio confortante, ma poi arriva la disillusione. Nell’articolo si trova di tutto… dalla Torre dei Caduti all’Orto Botanico, da Bergamoscienza a Palazzo Moroni… e le Mura? beh! sono un “ecosistema verde”!! e le “Opere di difesa Veneziane..”? perchè? ci sarebbero anche quelle?? Si prospetta una gestione del nostro bene con molte idee e ben confuse!!180906 mura -eco11 180906 mura -eco12

dopo un anno dal riconoscimento Unesco

180712 turismo effetto unesco a BgE’ passato un anno da che il nome della nostra città è comparso negli elenchi dei riconoscimenti Unesco essendo in possesso di qualcosa ritenuto di valore storico mondiale! L’effetto, come si prevedeva, ha influito enormemente sull’andamento turistico e, se ciò comporta dei benefici economici, questo richiede altresì degli impegni organizzativi.
L’onore del riconoscimento era stato concesso però con la “promessa” di rispettare le regole che ciò comporta. Prima di tutto la stesura di un “Piano di Gestione” del bene che comprenda anche un piano di gestione del turismo. Ma dopo un anno non ci siamo ancora!
Uno degli storici esperti che da tanti anni analizza la situazione del nostro patrimonio, l’architetto Labaa, (e non solo lui) manifesta in una intervista non poche perplessità…180816 troppi turisti in CA - BgNews

…meglio sarebbe non raccontar bugie..

Qualcuno l’aveva segnalato che questa amministrazione era completamente impreparata a gestire un “Bene di Valore Universale”…ma nessuno nasce “imparato”. Ma il vero problema è quando si vuole dimostrare di essere superiori e lo si fa con arroganza, fino a raccontar bugie ed arrampicarsi sugli specchi..180701 fara -corsera - Unesco relazione non firmata180703 fara - chi ha fatto la relazione Unesco180717 fara - eco Icomos parte

Tanto tuonò, che piovve!!

E i cittadini, stanchi di risposte inventate e pressapochiste, dopo essersi riuniti in “Comitato”, ha chiesto infine l’intervento dell’organo di controllo Unesco per verificare la compatibilità del progetto ParkingFara con le dichiarazioni fatte a suo tempo per l’iscrizione alla Tentative List. Icomos chiede spiegazioni all’amministrazione cittadina; questa risponde con fregnacce non firmate… e la cosa, oltre che comportare una prima bella figuraccia per la città, comincia a complicarsi…180701 fara -corsera -relazione non firmata
Ed ecco qui.. i signori Marco Brambilla, Giovanni Cappelluzzo, Roberto Amaddeo, Vito Gritti e Aldo Mazza riescono ad affermare che dei lavori a 20 metri dalla Cortina San Lorenzo e che hanno messo a rischio di crollo la cinta della Rocca, non c’entrano niente con “Le Opere di Difesa Veneziane…” patrimonio Unesco!!!
Una desolante ignoranza dell’argomento!!

Il Leone di San Marco

Appariva sui cippi di confine, sui palazzi governativi, sulle porte di accesso alle città (come Porta San Lorenzo – nella foto – fino al secolo corso e che ora è da restaurare), ecc., ecc. ma, soprattutto …180530 porta s-lorenzo - econlinei Bergamaschi non possono dimenticare che, sotto quella insegna, godettero di oltre 350 anni di pace, di crescita e di prosperità!!
Un periodo così lungo senza invasioni e spargimenti di sangue non era mai avvenuto nella sua millenaria Storia. Della storia e significato del Leone Alato ne parlano due simpatici video segnalati da Ecodibergamo.it

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Quamvis absurdum…. ossia benché assurdo!

Da sempre la più bistrattata e dimenticata delle Porte delle nostre Mura, quella di San Lorenzo, cade sotto l’occhio sempre vigile, attento e premuroso della nostra Amministrazione e il leone alato… guai alterare un bene storico!! Meglio non far niente e magari anche lasciarlo crollare!!

La Porta di San Lorenzo fu la prima delle porte della cinta muraria essere costruita… ma non l’attuale. L’originale, il cui nome deriva dal borgo attiguo e dalla chiesa che sorgeva nei pressi (una delle tante demolite per far posto alle Mura), era stata costruita nello stesso posto ma più in basso. Già nel 1605 (la cinta era stata completata nel 1588) fu chiusa dai veneziani perché ritenuta poco difendibile ma soprattutto perché la zona andava soggetta a frequenti allagamenti. I cittadini protestarono, sopratutto quelli della Val Tegeta (Valtesse) e dei paesi limitrofi perché costretti a lunghi giri per entrare in città. Raccolsero e versarono ai Serenissimi la cifra di 4.000 ducati d’oro cosicché nel 1627 si provvide alla costruzione del viadotto rialzato e della nuova (attuale) porta “sopra” la vecchia. Il passaggio fu dunque riaperto ma la nuova porta risultava essere di dimensioni più ridotte delle altre e tutte le operazioni di dazio dovevano avvenire all’aperto con gran lagnanza delle guardie esposte alla pioggia e al gelo. L’imbocco della vecchia porta si può ancora vedere al di sotto dell’arcata del viadotto.

Questa è stata, delle porte, sicuramente e a lungo la più trascurata: completamente cancellato risulta ora il leone che era dipinto nella lapide frontale mentre cavi elettrici, segnali stradali e vicinanze negligenti ne deturpano la visuale. Assurdo che oggi qualcuno si opponga a restauri e alla sua valorizzazione!!

La polveriera, e altro, nella alta Valverde

E’ senza dubbio utile richiamare sovente l’attenzione dei nostri attentissimi amministratori e sollecitare la cura della cittadinanza bergamasca nei confronti del suo patrimonio storico e artistico.
E’ un bene storico culturale (riportato nell’apposito inventario col n.21 e pur sempre un'”Opera di difesa Veneziana“) ma, nonostante gli annunci riportati sulla stampa, nella valletta di Colle Aperto, la parte alta di Valverde, è tantissimo trascurata perché, ricordiamo, oltre l’antica polveriera “inferiore“, vi si trova la cisterna dell’antico acquedotto Baglioni e il percorso che univa la porte a Colle Aperto; tale percorso permetteva alla guarnigione di Porta San Lorenzo di raggiungere rapidamente Porta S. Alessandro e le caserme del Forte San Marco… è ancora segnato sulle mappe del Parco dei Colli e sarebbe gran bella cosa renderlo ancora fruibile.
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