Fara, dopo il cartellino giallo dell’Unesco

Mentre stessa data e argomento, su Eco di Bg, si può leggere: “Si chiama Hia, acronimo di Heritage impact assessment, la prassi che valuta l’impatto di uno o più progetti di lavori che influiscano su valori, attributi, autenticità e integrità dei siti Unesco. L’Hia quindi non è né una Via (Valutazione impatto ambientale) né una Vas (Valutazione ambientale strategica) ma una valutazione riferita ai criteri che hanno portato all’inserimento nella lista Unesco. Tale valutazione, ritenuta indispensabile da Icomos, è necessaria per eventuali misure mitigative per ridurre o evitare possibili effetti negativi sul patrimonio.
In particolare Bergamo deve conformarsi alle raccomandazioni per verificare la congruità del progetto Parking Fara in corso di realizzazione” -spiega Palazzo Frizzoni. Tutto bene? Già, però se Palazzo Frizzoni invece di spiegarcelo adesso, avesse letto le indicazioni del 2017 o almeno ascoltato l’onesto richiamo dei cittadini espresso in vari modi e in varie sedi, avrebbe evitato un anno di inutili polemiche con Icomos e relativa figuraccia.
La nostra Hia sarà adesso preparata dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze.
Un estratto del richiamo ICOMOS
210631 RAPPORTO ICOMOS 2021 su 1533

 

La Fara, anche sulla stampa nazionale

… e il caso del parcheggio nell’area dell’ex-faunistico, approda anche sulla stampa nazionale, che sembra essere bene informata di tutta la vicenda. Senza rientrare in tutta la polemica, una cosa emerge però ancora una volta chiarissima… l’impreparazione dei nostri amministratori a considerare l'”eccezionale valore universale” che l’Unesco ha attribuito alle “Opere di difesa veneziane…”. Tutti persi nel tentativo di veicolare con esso altri messaggi completamente estranei, hanno dimenticato di dover fare, dal 2017, anche “i conti con l’oste”!!191016 unesco fara - fatto quotidiano181115 Fara - perfino repubblica

…quando l’arroganza diventa un problema

Eppure un giornale, in un estremo rigurgito di imparzialità, aveva riportato il parere, oltre che del sindaco, anche di una persona terza, il rappresentante Icomos Italia; e da costui era venuta la considerazione (ma con un minimo di buon senso chiunque poteva arrivarci): “…l’iscrizione Unesco porta alla delega della sovranità del sito a beneficio dell’Umanità intera…“. Ma il Comune, con clamore mediatico, decide di proseguire la polemica e, come il primo della classe, ancora risponde… ognuno può immaginare da sè i pensieri di una commissione, che si occupa di beni UNIVERSALI, nel sentirsi trascinare in un battibecco di tipo condominiale… Senza dubbio, con un poco di umiltà sarebbe stato preferibile chiedere un incontro, discutere ad un tavolo con la presenza dei comitati e consegnare “brevi manu” la documentazione richiesta. Non dimenticando, come sembra, che la nostra città è già in ritardo nella consegna di un “Management Plan” richiestoci già nel 2017.
E comunque un sopraluogo avverrà certamente e si spera solo che nel frattempo amministratori e stampa ne approfittino per capire meglio l’argomento… ancora recentemente si è potuto sentire in Consiglio comunale l’assessore e dei consiglieri affermare che “il Castello di San Vigilio non c’entra con le Mura...”
E l’arroganza ci ha portato anche agli onori della stampa nazionale (Repubblica) da un articolo della quale si desume l’ennesima figuraccia rimediata quando, in proposito della affermazione del sindaco che lo scavo era presente già al sopraluogo del riconoscimento, lo stesso viene smentito da chi al sopraluogo aveva partecipato facendo deviare il percorso!

..e le “Opere di Difesa…” attirano l’attenzione!

.. ma, vergognosamente, è l’attenzione dell’organismo di controllo, Icomos, dell’Unesco. Alla nota di richiamo informale dell’organismo, il sindaco ha voluto invece pubblicamente esprimere con una conferenza stampa l'”amarezza”, la “sorpresa”, l'”indignazione” dell’amministrazione, riuscendo alla fine solo a dimostrare la sua arroganza. Nonostante l’incondizionato appoggio, poco ammirevole, della pseudo-stampa locale che, schieratasi immediatamente, è riuscita a dimostrare la sua stessa mancanza di conoscenza dell’argomento Unesco. Si legge in un articolo: “.. i lavori all’interno della “core zone” non riguarderebbero le Mura, patrimonio Unesco,..ecc..”!!! MA L’INTERA “CORE ZONE” E’ PATRIMONIO UNESCO!!… e così via fino a suscitare il dubbio della falsificazione della comunicazione Icomos!!
E con sarcasmo, il primo cittadino cita il riferimento di Icomos all’alterazione della visuale del patrimonio per i “provenienti dalla Svizzera” (intendendo ovviamente da nord) ma riferendo si alla mappa a loro consegnata… che il sindaco non conosca neppure la documentazione depositata?!? zzz noparkingFara180930 fara - eco - richiamo Icomos

…meglio sarebbe non raccontar bugie..

Qualcuno l’aveva segnalato che questa amministrazione era completamente impreparata a gestire un “Bene di Valore Universale”…ma nessuno nasce “imparato”. Ma il vero problema è quando si vuole dimostrare di essere superiori e lo si fa con arroganza, fino a raccontar bugie ed arrampicarsi sugli specchi..180701 fara -corsera - Unesco relazione non firmata180703 fara - chi ha fatto la relazione Unesco180717 fara - eco Icomos parte