Lavori sulle Mura VENEZIANE

180331 mura - mirabella - orobicaL’Università chiede “una proroga per i lavori“, si, ma quali “lavori” sulle Mura? Abbiamo ad oggi assistito, a volte attoniti, al “restauro” di parapetti e viadotti che, seppur storici, non sono parte delle originali Mura Veneziane! Sono di proprietà del Comune e ancora una volta sulla stampa cittadina si deve assistere a questa confusione. Fino ad oggi gli unici lavori sulle Mura sono stati di sola “manutenzione” grazie ai Volontari di OrobicAmbiente, importantissimi e peraltro notevolmente sottostimati da questa Amministrazione. L’unico lavoro, ma di “preparazione” al restauro, è finora consistito nell’abbattimento di alcune piante sul ciglio del Baluardo Sforza Pallavicino dovuto non, come dovrebbe, all’attenzione del Comune o del Demanio, ma alle proteste del proprietario confinante. Altro che proroga… la famosa “mappatura” con tanto di “Rilievo materico e degrado” dell’intero perimetro (che in verità avrebbe dovuto essere parte del dossier Unesco) attenderà le calende greche!

Tanto tuonò che piovve…

Parte dal lontano 2008 la manifestazione di contrarietà di molti cittadini al progetto di un parcheggio nell’ex-area del parco faunistico della Rocca. Dopo la lunga sospensione dei lavori (di questi ne aveva parlato anche Vittorio Sgarbi durante una visita a Bergamo) con la possibilità di una revisione del progetto, lo scorso anno dopo una nuova firma di convenzione, sono ripresi gli scavi con un nuovo obiettivo: 9 piani, 460 posti auto di cui solo poca parte riservata ai residenti. Il Comitato costituitosi ha dato corpo e peso alle proteste fino a produrre una “Segnalazione all’Unesco” (la quale ha sempre sottolineato l’esigenza della “partecipazione dei cittadini“) il quale, pur non potendo intervenire direttamente nelle decisioni di un’amministrazione, non vedrà certamente di buon occhio, per il futuro della permanenza, tale situazione.
180323 Noparking -ALL.1 - Planimetria 1 180323 Noparking -ALL.1 - Planimetria 2 Puoi scaricare qui i documenti relativi a parte della polemica sollevata dal Comitato NoParking sulla trasparenza e sulla
segnalazione all’Unesco

… ma quanto ci costa ‘sto Demanio??

L’amministrazione cittadina ha recentemente rinunciato alla proprietà del perimetro delle Mura Veneziane, offertaci gratuitamente dal Demanio (mentre altre città in passato se le erano “acquistate” pagandole) grazie alla legge sul Federalismo Demaniale. Ciò avrebbe permesso una più agile gestione dello stesso (unificato così alla proprietà delle porte, parapetti, viadotti e relativi accordi di manutenzione) con l’accordo con i propri cittadini proprietari dei terreni confinanti sopra e sotto di esso. La motivazione ufficiale fu: “Costerebbe troppo la manutenzione…” ma in pratica non si sapeva neppure di cosa si parlava. Infatti non era avvenuto nessun sopralluogo né stilato alcun preventivo! Altre le priorità, come togliere i divisori alle panchine! E vediamo ora che, come era fin troppo facile prevedere data la mancanza di interesse del Demanio per Bergamo, il Comune è costretto a intervenire ugualmente in proprio per evitare crolli sulla parte nord; e così un primo investimento di 300.000 euro (che sembrano uno sproposito in confronto al lavoro di pulizia gratuito finora offerto dei volontari) per il solo Baluardo di Valverde. E, se questo comunque merita un plauso (hai visto mai..), c’è da rimaner perplessi nel leggere nella previsione di spesa per le Opere Pubbliche la cifra di 900.000 euro per la IBCAA - Rocca - vincolo 1981“sistemazione” della “Casa della Marchesa“. Ma per quale motivo fare questo regalo al Demanio che ne è il proprietario??? Siamo alla pazzia e Giovanni da Lezze si sarà rivoltato nella tomba… vendiamo il Castello di San Viglio per far soldi e li spendiamo perché non siamo capaci di far intervenire lo Stato per far riparare una sua proprietà che da anni ne impedisce il pieno utilizzo ai nostri cittadini e ai turisti!!
E non è finita… gli stessi, cittadini e turisti, da anni non possono effettuare l’intero giro del perimetro del Parco delle Rimembranze per il pericolo di crolli del muraglione nord… quando il Demanio interverrà sulla impresa che ha causato il danno e fisserà un termine per il ripristino dell’area? ….eppure i Bergamaschi han continuato a pagare le tasse…
N.B.: nel Vecchio Inventario dei Beni Culturali di Bergamo, a firma di un appassionato come Sandro Angelini, il consiglio era di abbattere completamente quella costruzione posticcia “della Marchesa”.

che brutto affare…

…ma se vendere il Palazzo Suardi per far cassa era stato ritenuto quasi un crimine, vendere un pezzo di Castello di San Vigilio, ora facente parte del bene Unesco, non è forse una pazzia? Gran brutto affare quando gli Amministratori non sono edotti e sufficientemente appassionati alla Storia della Città che amministrano!! Van bene i contributi alle parrocchie, le piste ciclabili, 5 milioni per il verde, l’wi-fi, ecc. ma dobbiamo proprio sacrificare per questo la nostra Storia?? Chissà i futuri bergamaschi a quale personaggio rivolgeranno “riconoscenti” pensieri per questo bel “regalo”!
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Il Castello e la bastia - Mazzi - 1913
La fortificazione dovette essere oggetto di cure particolarmente vigili fin dall’età precedente all’occupazione romana. In età altomedievale fu nota con il nome di “castellum”, ma anche con quello di “capella” data la presenza di una chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena. Successivamente questo secondo termine prevalse nella documentazione e l’edificio divenne elemento iconografico dominante nella rappresentazione della città. Chiaramente visibile nel disegno già citato e conservato presso la Biblioteca di Mantova…. leggi l’intero articolo a cura di Andreina Franco Loiri per BergamoSera

Proprietà delle Mura? no! …..e allora il Castello di San Vigilio? no!

171118 San Vigilio - patrimonio cultaraleForse qualcuno ricorderà a Settembre le “Giornate Europee del Patrimonio” e la sollecitazione della Amministrazione comunale rivolta ai cittadini di segnalare i “tesori nascosti”… ma forse le Mura e il Castello di S.Vigilio non sono abbastanza nascosti o non abbastanza “tesori”… o forse la “nostra cultura” non è così sentita in alto loco come dichiarato a parole. “Costano troppo…” ma nel 1825 (quando il Comune comprò 8 baluardi) o nel 1826 (quando fu fatto riparare dal Comune il baluardo di S.Giovanni che era crollato) o nel 1957 (quando il Comune comprò l’intera area del Castello) erano più ricchi? Forse gli amministratori avevano una visione diversa del futuro. Siamo sicuri che lasciarlo al Demanio (che nell’ultimo mezzo secolo non si è mai interessato a Bergamo) o affidarlo a privati sia il metodo migliore per trasmettere ai posteri il nostro patrimonio pubblico??
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Il Castello di Bergamo sul Colle di S.Vigilio

180101 San Vigilio - corseraSi apprende da un recente articolo sulla stampa cittadina che ci sono voluti tre anni per avere l’approvazione alla vendita della casa del custode del Castello di Bergamo. A questo punto dovrebbe scattare l’applauso per l’Assessore al Patrimonio per essere riuscito a far togliere alla Soprintendenza i vincoli su un monumento storico!! E’ vero, quell’edificio in vendita non è del XVII° secolo ma fu costruito nell’800 su un’area dove sorgeva l’antica Cappella dedicata a Santa Maria Maddalena e una polveriera della guarnigione veneta (Deleidi -1815)
Polveriera Castello S.Vigilio - Deleidi 1820 …e, semmai, bisognerebbe, ora che siamo Unesco, avere il coraggio di abbatterlo per ripristinare la fortezza originale.


Francamente è chieder troppo a chi si preoccupa di far cassa vendendo, anche se ora la stretta economica non è più così stringente come negli anni scorsi, mentre, nonostante la frequentazione turistica, lascia un monumento nello stato in cui si trova (foto sotto). E i complimenti arriveranno anche da coloro che nel 1960 fecero sacrifici per restaurare un bene pubblico cittadino (foto sopra).

Per chi volesse approfondire la conoscenza storica del nostro Castello, si consiglia l’ottimo articolo a cura di G.Gelmini che si trova in rete a questo link e le ricerche sul campo effettuate dalle Nottole.

Udite, udite… qualcosa si muove sul lato nord-ovest delle Mura

Mura Venete, il Comune interviene sul baluardo di Valverde

Naturalmente qualche appunto è d’obbligo: “Se ne parla da tempo, diversi anni ormai, ma nessun intervento è stato effettuato nei due decenni scorsi (vero, infatti l’ultima richiesta ufficiale – esaudita – è del novembre 1999 – vedi articolo sottostante), soprattutto per via della difficoltà ad accedervi (Noo, soprattutto perché questo tipo di intervento – cioè 3 grosse piante cresciute sul rivestimento murario con pericolo di crolli – toccava al proprietario Demanio – vedi articolo sottostante): si tratta del baluardo di Valverde delle Mura di Bergamo, sul versante nord del sistema difensivo veneziano di Bergamo Alta (certo, meglio precisare!).
Ci vorrà molto lavoro per rimuovere la vegetazione che nei decenni scorsi è cresciuta e ha prosperato su questo tratto di Mura (e qui, se si parla di “vegetazione” e non si precisa “tre alberi pericolanti – motivo per il quale la parte nord-ovest è stata esclusa dalla convenzione con i volontari – la gente si chiede: ma non c’erano quelli di Orobicambiente?).
Il tratto tra le porte Garibaldi – Sant’Agostino – San Giacomo – Sant’Alessandro è stato oggetto, nel corso degli ultimi 15 anni, di interventi di restauro piuttosto articolati che ne hanno garantito una buona conservazione tanto da richiedere solo interventi puntuali su alcune parti specifiche (vero, grazie al lavoro di volontari, anche alpini, che le hanno mantenute pulite impedendo la crescita di alberi e, guarda caso, in tutte le parti dove la proprietà è quasi tutta comunale … meno il Baluardo di S.Alessandro, dove il Seminario ha, ancora recentemente, negato l’accesso! ). Discorso molto diverso per il tratto compreso tra le Porte Sant’Alessandro e Garibaldi (ossia, il Forte di San Marco, con proprietà private sia sopra che sotto… e questo è proprio il vero punto… fare patti chiari coi proprietari confinanti! Curia compresa! … ma vediamo di non far fumo e confusione… in quel tratto i baluardi sono sei, non solo quello di Valverde!) e questo ha determinato la crescita incontrollata della vegetazione portando a danni e a dissesti, seppur sempre localizzati (infatti sul baluardo di Valverde sono solo due, forse tre), nella cinta muraria.
L’intervento, che il Comune prevede, si struttura in due parti: nel 2018 sarà il momento della sola rimozione della vegetazione, con taglio a raso di tutte le piante presenti sulle mura (cioè tre piante su un baluardo… un pò troppo!), in modo da portare in vista il muro attualmente nascosto dalla vegetazione presente. La procedura per l’assegnazione dei lavori è già stata avviata dall’Assessorato ai LL.PP. (bene, anche se così si paga un intervento che sarebbe toccato al Demanio – a dimostrazione del suo disinteresse più volte sottolineato – e per buona parte del quale si era rinunciato alla cessione gratuita).
Sarà così possibile procedere alla seconda fase, ovvero al rilievo con tecnologia scan-laser (che sarà offerto gratuitamente dalla ditta bergamasca Ecogeo) …… ecc. (ok.. repetita juvant).
L’intervento avrà un costo di 200mila euro (!! ma come… per togliere massimo 3 piante su un baluardo!! – quanto sarebbe costato allora il lavoro dei volontari su tutto il perimetro?), di cui 100mila euro a carico dell’Amministrazione Comunale e 100mila di contributo da parte di Fondazione Cariplo. Questo intervento è il terzo, e ultimo, nell’ambito di cofinanziamento di opere da parte di Fondazione Cariplo….
“Continua l’opera di cura che questa Amministrazione sta portando avanti sulle Mura, – aggiunge l’Assessore all’Ambiente Leyla Ciagà (ma non se ne occupava l’Assessorato ai LL.PP.?), – grazie anche al cofinanziamento Cariplo (ok.. repetita juvant), al contributo scientifico dell’Università di Bergamo (e cioè ? ci fornirà forse il rilievo materico e il degrado gratuitamente ??) e all’azione pressoché quotidiana dei volontari di Orobicambiente che in questi giorni stanno rimuovendo la vegetazione infestante sulle Mura in corrispondenza di via Cavagnis (giusto a proposito… sugli altri baluardi del Forte di San Marco).”
L’intervento sul baluardo(ripetiamo… nontra le Porte Sant’Alessandro e Garibaldi” perché lì i baluardi sono sei) viene svolto interamente dall’Amministrazione comunale che si è presa carico negli anni scorsi degli interventi di manutenzione ordinaria (sulla cinta muraria come dal 2000, vedi convenzione, facendolo fare gratuitamente ai Volontari… intendiamoci: parapetti, porte, viadotti sono del Comune e ad esso comunque toccava la manutenzione). Gli interventi più complessi, ad esempio di consolidamento statico, rimangono di competenza del Demanio che è il proprietario delle Mura (a eccezione delle porte (quattro delle cinque), dei parapetti e del viadotto di San Giacomo (… e di Sant’Agostino e di San Lorenzo), tutti di proprietà comunale).
…e la breve parte seguente, ripetitiva e riempitiva, non interessa più il baluardo di Valverde… tutto qui, 3 piante su 1 baluardo! Manca solo di dire che è il piano di ristrutturazione per l’Unesco! Poche idee ma ben confuse..

..ed ecco l'”happening” Unesco a porte chiuse!

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171115 eco 1 - unesco Il titolo avrebbe potuto essere “Unesco, comoda passerella o reale impegno?“. Il lecito dubbio è venuto ai molti che sono rimasti fuori dall’invito all’avvenimento, e da chi aveva notato che il ministro Franceschini veniva solo a portare la pergamena dell’Unesco ma nessun contributo in euro e che il nostro sindaco, partito il ministro e i giornalisti, aveva ben presto lasciato l’aula e non aveva partecipato con gli 171115 eco 2b - unescoaltri cinque sindaci alla presentazione finale di progetti seri già studiati e avviati. In una sala gremita, per i tre quarti da cittadini di Palmanova, obbligati quindi a rimanere fino all’ultimo, si è potuto assistere agli iniziali voli pindarici con forbito eloquio (quelli sì ben riportati dalla stampa locale); poi, sfoltita l’aula, anche all’entusiasmo degli altri sindaci (quello di Zara in modo particolare) per aver raggiunto l’ambito traguardo e poi all’ennesima ripetizione del percorso effettuato e poi a una rimpatriata di addetti ai lavori che si scambiavano pacche sulle spalle e reciproci complimenti.
Ma il programma riportava una novità non da poco: la firma di un “protocollo d’intesa” che avrebbe fatto sapere, notizia sfuggita ai più, come sarebbe stato composto il “Gruppo di Coordinamento Internazionale“… e così arriva un’altra ferale notizia: il “Gruppo” sarà composto dai tre Ministri della Cultura e dai sei sindaci delle città; ma questa decisione comporterà che la sua attività, a differenza di scelte effettuate da altre realtà Unesco che si sono affidate a Enti o Commissioni di esperti, resterà legata a delle cariche politiche che sono ovviamente soggette ai cambiamenti legati alle elezioni. Interessante inizio… solide e chiare basi locali e immutabili riferimenti internazionali! Non ci resta che confidare nei Volontari.. (piccola nota, Orobicambiente non era tra gli invitati…).