Palazzo Suardi. Tra gli affreschi del Bramante l’Ambasciata culturale Europea

La potente famiglia dei Suardi nel Trecento fece costruire l’edificio affacciato su Piazza Vecchia. E il nome Suardi rimane ancora oggi a denominare il palazzo, anche se nei libri di storia viene indicato come palazzo del Podestà veneziano, sottolineando cosi la funzione che lo caratterizzò : per oltre quattro secoli, dal ‘400, fu la dimora del nobile veneziano che, con turni di circa un anno e mezzo, il Doge inviava a Bergamo. Dall’originaria impostazione, quella medievale per intenderci, questa dimora si allontanò progressivamente a partire dal 1428. Al piano superiore venne collocato l’alloggio del rettore veneziano, mentre al pianoterra prendevano posto la Camera Fiscale, dove si trattavano questioni relative all’erario, e altri uffici con relativi archivi. Accanto la sede del giudice della Ragione e di quello del Maleficio, che si occupavano rispettivamente di controversie civili e di reati penali. Con l’avvento della Repubblica Cisalpina nel 1802 la Municipalità di Bergamo, che avrebbe dovuto sostenerne le spese per istituire un tribunale d’appello, decide il riutilizzo dell’edificio. Continua a leggere