Palazzo Suardi. Tra gli affreschi del Bramante l’Ambasciata culturale Europea

La potente famiglia dei Suardi nel Trecento fece costruire l’edificio affacciato su Piazza Vecchia. E il nome Suardi rimane ancora oggi a denominare il palazzo, anche se nei libri di storia viene indicato come palazzo del Podestà veneziano, sottolineando cosi la funzione che lo caratterizzò : per oltre quattro secoli, dal ‘400, fu la dimora del nobile veneziano che, con turni di circa un anno e mezzo, il Doge inviava a Bergamo. Dall’originaria impostazione, quella medievale per intenderci, questa dimora si allontanò progressivamente a partire dal 1428. Al piano superiore venne collocato l’alloggio del rettore veneziano, mentre al pianoterra prendevano posto la Camera Fiscale, dove si trattavano questioni relative all’erario, e altri uffici con relativi archivi. Accanto la sede del giudice della Ragione e di quello del Maleficio, che si occupavano rispettivamente di controversie civili e di reati penali. Con l’avvento della Repubblica Cisalpina nel 1802 la Municipalità di Bergamo, che avrebbe dovuto sostenerne le spese per istituire un tribunale d’appello, decide il riutilizzo dell’edificio. Buona parte dello stabile diventa quindi sede del tribunale e così resta fino a quando questo non viene trasferito in piazza Dante. Gli spazi lasciati liberi vengono occupati nel 1927 dal Museo di Storia Naturale e fu proprio durante i lavori di sistemazione per insediare il museo che tornarono alla luce gli affreschi del Bramante. (Eco di Bergamo,29-6-13)
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Palazzo Suardi. Tra gli affreschi del Bramante l’Ambasciata culturale Europeaultima modifica: 2013-07-03T16:33:00+02:00da amicimura1a
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