Attila è alle porte !

Scoprii Bergamo una sera d’estate; Bergamo Alta, intendo dire. E il ricordo è rimasto quello del primo incontro, ripidi acciottolati, angustie vie tra antichi palazzi e splendide piazze; il verde ridondante dalle cinte dei giardini, tenui luci, profumi di indefinibili essenze. Sotto, la sfavillante distesa di Città Bassa.
Bergamo Alta mi parve un sogno irreale, un benevolo sortilegio che mi portava indietro nel tempo. Ritorno ogni volta con questo stato d’animo. Varco la porta veneta di Sant’Agostino, al terzo ordine di mura, discretamente, come chi entra nel passato.
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Eccomi in Piazza Vecchia, al caffè del Tasso. Gli avventori sono giovani e anziani; studenti, artigiani, pittori, forestieri e bergamaschi, vocianti e indifferenti alla suggestiva cornice dell’ambiente. Conversano, discutono, si accalorano. “L’Atalanta ritorna in serie A, evviva l’Atalanta!”. Nell’antico caffè c’è esultanza. Grande squadra, splendida città, gente orgogliosa, questi cenomani di stirpe orobica. Gente nata e cresciuta quassù, nella Bergomum fondata dai celti a 366 metri di altitudine, dove la Val Brembana si incontra con la Valle Seriana.
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