Umberto Zanetti e l’amore per Bergamo

181128 Zanetti -addio fotoUn amico ci ha lasciato… non solo “nostro” amico ma di tutti coloro che sinceramente sentono dentro di sè un amore per la nostra città e le sue tradizioni. Poeta, prosatore, saggista, autore di almeno sessanta opere monografiche, tra saggi storici, di cultura popolare, libri d’arte, Umberto ha dedicato tutte le sue più preziose risorse allo studio della sua amatissima Bergamo, della sua storia, dei suoi grandi e piccoli personaggi, degli aspetti più umili della cultura popolare, i volti, i mestieri, le vecchie botteghe. Nella ricerca delle leggende delle nostre valli, come nella grande Storia, si è espresso l’amore tutto speciale per la lingua bergamasca, per il dialetto parlato dagli amici conosciuti nei primi giochi per le strade della città. Nelle sue poesie in dialetto Umberto ha saputo dare i frutti più preziosi, in quella «cà de sass», la casa di sassi che erano i suoni aspri e impervi del suo dialetto, fatto di parole altre «i ótre paròle», che nessuno come lui ha saputo modulare in tutte le tonalità possibili, rendendole dolcissime nei sonetti e pungenti e aspre nelle sue invettive. Bisognerà almeno ricordare il suo particolare lavoro con l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, con il Centro Studi Tassiani e i tanti altri suoi scritti e studi che gli sono valsi tanti riconoscimenti, come le medaglie d’oro per meriti culturali della Camera di Commercio di Bergamo e poi del Comune di Bergamo nel 2009 e dalla nomina a Commendatore della Repubblica nel 2011.