A volo d’uccello – Bergamo nelle vedute di Alvise Cima –
Analisi della rappresentazione della città tra XVI e XVIII secolo di Tosca Rossi.
E’ il secondo studio pubblicato dalla guida turistica bergamasca dedicato alla nostra città. Il primo risale al 2009 “Bergamo urbs picta – Facciate dipinte a Bergamo dal XV al XVIII secolo” dove per la prima volta tutti i lacerti affrescati presenti sugli edifici di Bergamo Alta, Bassa e colli sono stati repertati, analizzati, descritti e corredati di ricerca storica. Anche la nuova opera tratta di un’analisi, anche stavolta la ricerca è sicuramente originale e inedita: un affascinante tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venisse sconvolto dalla fortificazione veneziana ultimata nel 1595, addirittura una sorta di passeggiata tra viottoli, slarghi, spalti e grumi di case, che permettono di ritrovare il borgo antico colto nel suo aspetto disordinato, ma intonso, spontaneo ma fiero, vegliato dai santi cari alla devozione bergamasca: Vincenzo e Alessandro.
Di Alvise Cima non si sapeva praticamente nulla, a parte una sola data, 1693, una presunta parentela con Sebastiano Cima, motivata solo dallo stesso cognome, e qualche citazione sparsa negli archivi, insieme alla sicurezza che fosse l’artefice della riproduzione in scala dei fregi degli arazzi medicei della Basilica di Santa Maria Maggiore, poi inviati ad Anversa in Belgio perché fossero riprodotti sui nuovi manufatti fiamminghi, giunti a Bergamo all’inizio del XVIII secolo col nome di “Trilogia d’Anversa”.
L’anima dello studio è convogliata nella terza parte del testo cui sono dedicate buona parte delle 244 pagine del libro, corredata da 4 mappe, strumento indispensabile per chiunque voglia approfondire la conoscenza o riscoprire l’aspetto di Bergamo prima della fortificazione veneziana (1561-1588/95).
L’analisi, quindi, è anche un invito alla rilettura del territorio cittadino, esteso fino al ventaglio dei borghi storici, ma vuole anche essere uno stimolo a far ripercorrere, rivisitare vie o edifici noti e conosciuti “per misurare ancora oggi con la vista”. Il libro sarà in vendita nelle librerie cittadine dalla prossima settimana.
Un grande omaggio alla città e ai suoi abitanti.
E’ il secondo studio pubblicato dalla guida turistica bergamasca dedicato alla nostra città. Il primo risale al 2009 “Bergamo urbs picta – Facciate dipinte a Bergamo dal XV al XVIII secolo” dove per la prima volta tutti i lacerti affrescati presenti sugli edifici di Bergamo Alta, Bassa e colli sono stati repertati, analizzati, descritti e corredati di ricerca storica. Anche la nuova opera tratta di un’analisi, anche stavolta la ricerca è sicuramente originale e inedita: un affascinante tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venisse sconvolto dalla fortificazione veneziana ultimata nel 1595, addirittura una sorta di passeggiata tra viottoli, slarghi, spalti e grumi di case, che permettono di ritrovare il borgo antico colto nel suo aspetto disordinato, ma intonso, spontaneo ma fiero, vegliato dai santi cari alla devozione bergamasca: Vincenzo e Alessandro.
Di Alvise Cima non si sapeva praticamente nulla, a parte una sola data, 1693, una presunta parentela con Sebastiano Cima, motivata solo dallo stesso cognome, e qualche citazione sparsa negli archivi, insieme alla sicurezza che fosse l’artefice della riproduzione in scala dei fregi degli arazzi medicei della Basilica di Santa Maria Maggiore, poi inviati ad Anversa in Belgio perché fossero riprodotti sui nuovi manufatti fiamminghi, giunti a Bergamo all’inizio del XVIII secolo col nome di “Trilogia d’Anversa”.
L’anima dello studio è convogliata nella terza parte del testo cui sono dedicate buona parte delle 244 pagine del libro, corredata da 4 mappe, strumento indispensabile per chiunque voglia approfondire la conoscenza o riscoprire l’aspetto di Bergamo prima della fortificazione veneziana (1561-1588/95).
L’analisi, quindi, è anche un invito alla rilettura del territorio cittadino, esteso fino al ventaglio dei borghi storici, ma vuole anche essere uno stimolo a far ripercorrere, rivisitare vie o edifici noti e conosciuti “per misurare ancora oggi con la vista”. Il libro sarà in vendita nelle librerie cittadine dalla prossima settimana.
Un grande omaggio alla città e ai suoi abitanti.
Edizioni Litostampa – 2014
Una piacevolissima sorpresa : Alvise Cimaultima modifica: 2012-12-11T18:17:00+01:00da
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