Di annoiati intellettuali o radical-chic che girano per il mondo notando le gambe pelose dei turisti e che sono schifati se qualche laotiano si guadagna il pane quotidiano vendendo collanine, potremmo farne a meno. Ma il soggetto s’è presa la briga di studiare l’elenco dei “numeri” dell’Unesco e allora dobbiamo notare che : 1) ha dimenticato che la Lombardia è la regione italiana con più siti tutelati (9); 2) che non ha segnato il numero e la provenienza dei componenti la Commissione esaminatrice, che sono in continuo aumento mentre si riduce notevolmente la percentuale di quelli europei; 3) che le normative Unesco evolvono continuamente e che proprio quelle prevedono sì la conservazione ma anche che siano inserite in un tessuto culturale vitale (magari con cucina thay per far contento il nostro).
E poi vorremmo invitarlo a stare sereno anche perché i siti, che vincendo questo “concorso di bellezza storica”, entrano nella lista, sono pur sempre infinitamente pochi rispetto alle meraviglie di questa terra… Certo se ne parla molto e questo attira l’attenzione di quelli che non possono tacere su di un argomento molto discusso perché “anch’io blatero ergo sum” e più strambo e contorto dico e più attiro attenzione…
Comunque, se a Lisbona si trova imbalsamato, può fare un giro a Baku… e se le Olimpiadi in Grecia son state un disastro, avrebbe dovuto esserci a Pechino (però lì quelli “troppo avanti” hanno qualche problemino in più che qua)… Notevole è poi il ringraziamento alla dea fortuna che non ci fosse l’Unesco ai tempi di Roma perché altrimenti,chissà, i Visigoti si sarebbero trovati impacciati… e poi …e poi la la preoccupazione su che razza di museo sarà tra mille anni…
ma intanto, su.. da bravo…, qualche giro in Città Alta in più e qualche whisky in meno, che fa male alla salute…
Unesco, anch’io blatero, ergo sum
Unesco, anch’io blatero, ergo sumultima modifica: 2014-08-23T11:56:58+02:00da
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