Il colle di San Vigilio

san-vigilio,Fin dalle epoche più remote, la cinta fortificata cittadina escluse il colle di San Vigilio. Includerlo avrebbe comportato la costruzione di una cerchia amplissima ragionevolmente irrealizzabile. La parte delle mura ad esso sottostante, nella zona che è sede attuale del Seminario, per ragioni di carattere orografico risultava particolarmente vulnerabile. Aprirvi una breccia era più facile che altrove. Il colle aveva quindi assoluta rilevanza come postazione di avvistamento data la sua altitudine (m.495) e l’ampiezza della visuale, ma anche importanza strategica, perché la sua conquista apriva al nemico l’accesso alla città. Documentata attraverso questa via, come abbiamo già visto, la distruzione di Bergamo nel IX secolo.
La fortificazione dovette essere oggetto di cure particolarmente vigili fin dall’età precedente all’occupazione romana. In età altomedioevale fu nota con il nome di “castellum”, ma anche con quello di “capella” data la presenza di una chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena. Successivamente questo secondo termine prevalse nella documentazione e l’edificio divenne elemento iconografico dominante nella rappresentazione della città. Chiaramente visibile nel disegno già citato e conservato presso la Biblioteca di Mantova. Continua a leggere