..e la luce fu… a led anche sulle Mura

190129 - luce led CA - corsera giorno190129 - luce led CA e Unesco - EcoSi spengono i lampioni a gas e l’ometto che percorreva tutte le strade accendoli ad uno ad uno perderà il posto di lavoro!! Siamo nel 1889 e anche Bergamo si “illumina”!! Ed esattamente un secolo dopo ci vorrammo diverse richieste in Consiglio comunale da parte di “amici delle Mura” perchè queste vengano illuminate ad hoc, come avverrà in modo definitivo nel 1999.1999 mura illuminateLa via dell’illuminazione a led, che porta a grandi risparmi nei consumi energetici, era stata intrapresa nel 2013 per iniziativa dell’allora Assessore al Verde Massimo Bandera e fortunatamente mai abbandonata. Un piccolo particolare però… con questo tipo di illuminazione si può scegliere facilmente la “temperatura” di colore e la scelta di questa deve essere affidata ad esperti e non a semplici “elettricisti”. L’illuminazione di un ambiente come la nostra Città Alta meriterebbe di essere affidata a un Vittorio Storaro e non certo al nostro assessore! Stupisce infine il richiamo all’attenzione alla nostra appartenenza all’Unesco, che avviene peraltro solo a parole e solo sulla stampa mentre le iniziative richieste da Icomos rimangono tuttora nell'”ombra”!!

i “muretti” di Astino e San Vigilio!

Cose strane avvengono in quel di Bergamo…190127 astino e polveriera -corseraNessuno più dei Bergamaschi sa apprezzare i “muretti a secco” e il successo dei relativi corsi di apprendimento, fatti in provincia negli anni scorsi, lo testimonia. E nessuno più dei Bergamaschi è affezionato ad Astino e apprezza grandemente tutti i lavori che vi si svolgono… ma che i muretti di Astino facciano parte delle “Opere di Difesa Veneziane…” dell’Unesco lo apprendono, giustamente scettici, dall’articolo di stampa allegato!!
Sono invece altresì sicuri che il Castello di San Vigilio, quello sì, sia sicuramente compreso in esse…. e per quello invece arriva un… “ci penseremo…” mentre sta cadendo a pezzi!!190130 san vigilio -eco

..e altri “tesori nascosti”… archeologici!

Ma quante generazioni hanno abitato la nostra terra… la nostra amata collina? “..Alcune tombe di epoca longobarda, una lapide, due cisterne romane e i resti di costruzioni risalenti ai primissimi secoli dopo Cristo” negli scavi di via Porta Dipinta davanti al bellissimo Palazzo Moroni, non a caso inserito anch’esso nell’elenco del Patrimonio Unesco se pur col nome di “Opere di Difesa veneziane…”..190106 via porta dipinta - eco

della serie “Tesori nascosti”

La nostra città non smetterà mai di stupire i propri cittadini svelando nel tempo i tantissimi tesori che la Storia vi ha riposto. E’ la volta di Palazzo Polli Stoppani che Pietro Isabello, architetto, costruì nel ‘500 all’inizio della via San Giacomo; solo grazie a due “grandi” bergamaschi come Francesco Gavazzeni, erede degli antichi proprietari, e Sandro Angelini che ne curò il recupero dallo stato di abbandono, è possibile oggi, in occasione di particolari eventi, ammirarne lo splendore!!181216 palazzo stoppani - eco

nell’aera delle “Opere di difesa veneziane…”

181128 pollaio sulle mura
Ma guarda un po’… forse anche i nostri amministratori si guardano intorno e notano le cose che tutti i cittadini avevano già tempo segnalato come poco consone con la città pulita e ordinata che vorrebbero abitare e, ancor di più oggi dopo l’inserimento nel patrimonio Unesco, non compatibili con l’area di rispetto dell’impegno preso di assicurare un'”area di rispetto” delle “Opere di difesa veneziane…”… e perfino di costruzioni abusive!!

la segnaletica per le Mura

Non sembrerebbe richiedere grande fantasia a qualcuno che intendesse valorizzare per il turismo un proprio bene quello di pubblicizzarlo e renderne facile la comprensione della posizione e dell’accesso ad esso…. eppure. Risalgono al 2014, ancora ben prima del riconoscimento Unesco, le richieste in Consiglio Comunale di adeguamento della segnaletica da disporre in città per migliorare, sia per i turisti ma anche per i tanti bergamaschi, la conoscenza delle “Opere di difesa veneziane…”. Sarà questa la volta buona oppure…
181121 segnaletica mura

Umberto Zanetti e l’amore per Bergamo

181128 Zanetti -addio fotoUn amico ci ha lasciato… non solo “nostro” amico ma di tutti coloro che sinceramente sentono dentro di sè un amore per la nostra città e le sue tradizioni. Poeta, prosatore, saggista, autore di almeno sessanta opere monografiche, tra saggi storici, di cultura popolare, libri d’arte, Umberto ha dedicato tutte le sue più preziose risorse allo studio della sua amatissima Bergamo, della sua storia, dei suoi grandi e piccoli personaggi, degli aspetti più umili della cultura popolare, i volti, i mestieri, le vecchie botteghe. Nella ricerca delle leggende delle nostre valli, come nella grande Storia, si è espresso l’amore tutto speciale per la lingua bergamasca, per il dialetto parlato dagli amici conosciuti nei primi giochi per le strade della città. Nelle sue poesie in dialetto Umberto ha saputo dare i frutti più preziosi, in quella «cà de sass», la casa di sassi che erano i suoni aspri e impervi del suo dialetto, fatto di parole altre «i ótre paròle», che nessuno come lui ha saputo modulare in tutte le tonalità possibili, rendendole dolcissime nei sonetti e pungenti e aspre nelle sue invettive. Bisognerà almeno ricordare il suo particolare lavoro con l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, con il Centro Studi Tassiani e i tanti altri suoi scritti e studi che gli sono valsi tanti riconoscimenti, come le medaglie d’oro per meriti culturali della Camera di Commercio di Bergamo e poi del Comune di Bergamo nel 2009 e dalla nomina a Commendatore della Repubblica nel 2011.