Alla scoperta della Via Gallica

via gallica bDopo la presentazione alla stampa che si è tenuta lo scorso novembre al Palazzo Pirelli di Milano, l’app ‘Via Gallica’, realizzata da ArcheoFrame IULM verrà presentata anche a Bergamo venerdì 3 marzo, alle ore 17,15, nella Sala Curò del Museo Archeologico di Piazza Cittadella. L’applicazione è stata realizzata nell’ambito del progetto di ricerca applicata finanziato dalla Regione Lombardia con il sostegno della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, del Polo Museale Regionale della Lombardia e di quattro musei archeologici lombardi (Civico Museo Archeologico di Milano, Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, Civico Museo Archeologico di Bergamo, Museo Santa Giulia e Brixia. Parco archeologico di Brescia romana).
Il Laboratorio Archeoframe nell’ultimo anno si è concentrato nella realizzazione di questa app multimediale dedicata alla riscoperta dell’antica via Gallica con l’obiettivo di valorizzare un itinerario culturale, archeologico e turistico che collega Como, Milano, Bergamo, Brescia e il lago di Garda, oltre a una ventina di località minori.
Leggi l’intera presentazione. e puoi vedere il promo su Youtube.
via gallica 2

Acquedotto Magistrale: un magnifico regalo alla città

Quattro anni di ricerche e rilievi sul campo e, con il contributo di Uniacque, il Gruppo di Volontari delle Nottole, oltre alle numerose opere scaricabili dal loro sito, hanno portato a termine quest’opera che regalano alla città di Bergamo. A loro un ringraziamento lungo almeno quanto l’Acquedotto Magistrale!!
Nottole - Acquedotto magistrale

Incontri in libreria: Gli ultimi Leoni

Nell’ultimo decennio del 1700, ai tempi della Repubblica Bergamasca, che ebbe peraltro breve stagione, le Mura venete rischiarono di sparire, per mano di una setta segreta giacobina.
Nel secondo decennio del 2000, e più precisamente nell’anno di candidatura delle stesse Mura a Patrimonio UNESCO, esse hanno corso nuovamente quel rischio, per un folle disegno terroristico, casualmente sventato. Un fil rouge costellato di crudeli omicidi e di episodi inquietanti lega questa storia singolare, lunga duecentoventi anni.
In entrambi i casi le Mura si sono salvate e il Leone di San Marco ha potuto continuare a ruggire glorioso…
ultimi leoni

Con questa nuova opera Marco Carminati – giornalista e scrittore bergamasco, nato a Treviglio nel 1953 – aggiunge un altro anello alla collana di romanzi storici ambientati nel territorio dove è nato e che lui esplora con curiosità e passione.

Finalmente un nuovo volume sulle Mura

Quanto mai opportuna una “rinfrescata” letteraria sul nostro principale monumento, data l’aria “unesca” che tira e soprattutto per il fatto che i libri storici, segnalati nella nostra “bibliografia” e ben più “corposi” della presente edizione, sono diventati ormai da anni introvabili se non presso le Biblioteche cittadine. Il testo estremamente preciso e sintetico dell’Arch. GM Labaa, storico e massimo esperto dell’opera ingegneristica, corredato dalle splendide fotografie di Federico Buscarino (che in alcuni casi, impietosamente, ha immortalato lo stato di degrado di alcuni punti), regalano alla città un volume che dovrebbe apparire nelle biblioteche di ogni Bergamasco.

161117 libro sulle mura - ecoLa scheda della Bolis Edizioni:
Le mura di Bergamo, oltre al valore storico e al pregio architettonico, sono un elemento imprescindibile del paesaggio storico urbano bergamasco e della stessa identità cittadina. Il libro, con un ampio apparato fotografico appositamente realizzato, ed una serie di immagini storiche, propone testi di elevata qualità scientifica ma di sintetica stesura e agevole lettura, affidati ad esperti della materia.
Titolo in edizione bilingue in Italiano e Inglese.
Introduzione di Leyla Ciagà. Testi di Renato Ferlinghetti, Gian Maria Labaa e Monica Resmini. Fotografie di Federico Buscarino.

La città sotto assedio!

L’8 maggio 1428, mentre erano in corso le prime operazioni di guerra, arrivano a Bergamo tre nobili veneziani con la carica di provveditori straordinari per prendere possesso della nostra città in nome della Repubblica. Il 4 luglio, otto ambasciatori bergamaschi “superbissimamente vestiti” e accompagnati da un grandissimo numero di gentiluomini si recano a Venezia per prestare giuramento di fedeltà alla presenza del Doge. Il passaggio della città al dominio della Serenissima era praticamente compiuto (ma il riconoscimento giuridico e il consolidamento del potere dovranno aspettare ancora molto tempo). La cosa aveva scatenato comunque le ire del Duca di Milano Filippo Maria Visconti che lancia subito il suo grande esercito, comandato dal Piccinino, contro Venezia di cui Bergamo è ora il baluardo estremo. Ma nell’esercito veneziano, comandato dal Gattamelata, milita il capitano Bartolomeo Colioni che ha 33 anni, che si è coperto di gloria su tanti campi di battaglia in tutta Italia e che diventerà il grande difensore della città.
Nel 1432, presso Lecco, l’esercito veneziano subisce una grave sconfitta e i procuratori veneziani Venier e Corner, che avevano comandato l’attacco, vengono catturati. Da allora, la guerra continua con alterne fortune nel territorio e raggiunge spesso i borghi cittadini. Per lunghi periodi Bergamo resterà praticamente sotto assedio. Nel novembre 1437 l’esercito milanese del Piccinino è ancora tutto schierato sotto le mura di Bergamo ma la città risulta imprendibile grazie alle difese approntate da Bartolomeo Colleoni. Riesce a penetrare in Borgo Pignolo, distruggendolo in gran parte e poi, nel settembre 1438, depreda Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina; ma la rocca bergamasca resiste finché le truppe milanesi, sfiancate, tolgono l’assedio e le battaglie si spostano in Valcamonica e Valtellina.
Un affresco del Romanino conservato nel castello di Malpaga ricorda il cruento assedio.
BeergamodifesadaColleoni

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