…e il famoso “Piano di Gestione”??

Bisognerà ricordare all’Amministrazione comunale che per l’Unesco, quando fu approvata la partecipazione del nostro bene al sito, avrebbe dovuto stilare un “Piano di Gestione”, ma la cosa più urgente che Bergamo doveva fare era proprio uno studio di accessibilità e sopportabilità turistica… ed ecco qui la situazione di allora (dicembre 2017, che non soddisfece a pieno l’Icomos) ed la situazione attuale

— dicembre 2017      —–        marzo 2023
Sembra che in sei anni si siano fatti “grandi” progressi!!

21 aprile 1523 – 21 aprile 2023: Bragadin!!

500 anni fa la nascita di:
Marcantonio Bragadin
(Venezia, 21 aprile 1523 – Famagosta, 17 agosto 1571) cittadino della Repubblica di Venezia, fu il Governatore della città-fortezza di Famagosta, sulla costa orientale dell’isola di Cipro, durante l’assedio degli ottomani.
Figlio di Marco e di Adriana Bembo, ebbe in gioventù una breve esperienza come avvocato nel 1543, ricevendo vari incarichi presso le magistrature cittadine, ma ben presto si diede alla carriera marinara. Nel 1560 e nel 1566, fu designato governatore di galea e, nel 1569 nominato Rettore di Famagosta, in vista del probabile scontro con la flotta ottomana.
L’adozione dei cannoni negli eserciti aveva resa necessaria la costruzione di mura secondo nuovi criteri perché potessero resistere agli assedi. Bragadin fece realizzare a Famagosta una solida difesa delle mura del porto, fra cui il bastione Martinengo, eccellente esempio di “fortificazione alla moderna” (come quelle che erano in costruzione a Bergamo).
Il 1º luglio 1570 un primo contingente turco sbarcò presso Limassol, ma venne respinto. Riuscì invece a sbarcare nei pressi di Nicosia il 18 luglio e, da circa 400 imbarcazioni, l’esercito musulmano di Mustafa Pascià, arrivò a circa 100.000 unità con 200 pezzi d’artiglieria. Nicosia cadde in due mesi e la guarnigione fu massacrata. La testa del luogotenente del regno, Niccolò Dandolo, fu fatta recapitare a Bragadin, che si apprestava invece a resistere a Famagosta.
Il lungo assedio di Famagosta ebbe inizio nel settembre 1570 e nei mesi seguenti le mura vennero bersagliate da migliaia di tiri delle batterie nemiche. Alla difesa di Famagosta, Marcantonio Bragadin con Lorenzo Tiepolo e il generale Astorre Baglioni con circa 6.000 uomini, che si opponevano a 200.000 armati, con di 1.500 cannoni e 150 navi che bloccavano l’afflusso di rifornimenti e rinforzi.
La resistenza degli assediati, data la disparità delle forze in campo, andò oltre ogni previsione. L’enorme esercito assediante poté sperimentare anche nuove tecniche di guerra come l’innumerevole serie di gallerie verso le mura per arrivare a porre cariche esplosive e aprire una breccia. Continua a leggere

incontri in libreria…

Erano nati come semplici strenne per il Natale 2022!! In verità sono la realizzazione di due splendide e singolari idee: l’uno per farci “vedere” come e su “cosa” avevano scritto fin dall’antichità il nome della nostra città e l’altro per farci rivivere l'”atmosfera” che vissero molti dei nostri vecchi nei recenti secoli scorsi!! Entrambi geniali e meritevoli del successo che in libreria stanno ricevendo. Un “grazie” sentito agli autori!!

un “nuovo” libro sulle Mura veneziane…

220222 libro unesco - articoliA fine febbraio 2020, presentato e messo in vendita il volume: “Da Bergamo al Mediterraneo. Fortezze alla moderna della Repubblica di Venezia”.
Gli autori, in ordine di congruità con l’obiettivo prefissato e chiarezza di esposizione:
GianMaria Labaa (Istituto Italiano dei Castelli), – Marco Pellegrini (Università  degli studi di Bergamo), – Elisabetta Molteni (Università  Ca’ Foscari Venezia), – Alessandro  Brodini (Università  degli studi di Firenze), – Matteo  Di Tullio (Università  degli studi di Pavia), – Francesco Paolo Fiore (Sapienza Università  di Roma), Aurora Scotti (già Politecnico di Milano) che, parlando solo del Castello Sforzesco e castelli di Brianza, resta difficile da inquadrare  – e con il coordinamento di Monica  Resmini (Università degli studi di Bergamo).
Interessante e istruttivo leggere il report sulla stampa locale della presentazione e successive recensioni….
– Il libro costituisce “il primo importante risultato del progetto scientifico” (di cui nessuno, dal 2019 ha mai sentito altro che dichiarazioni)… seguito da “un comitato scientifico nominato dal Museo delle storie nel 2019” (di cui, a meno ché si tratti solo dei relatori presenti, non è dato conoscere ufficialmente tutti i componenti)…
– Il libro nasce “…attraverso le riflessioni di otto storici”, –  per alcuni è il volume comprende solo “otto saggi…” – e per altri  è un grande “lavoro di ricerca…” –  “Il volume è un importante tassello nella conoscenza.. dei motivi profondi che rendono le Mura Veneziane patrimonio dell’umanità…” ..ma, in verità, per questo, è più facile e chiaro consultare le motivazioni del riconoscimento sull’ufficiale sito WHC Unesco
Impossibile commentare articoli di giornale che partano col titolo : “Si fa presto a dire “spalto” … per poi parlare del libro in oggetto..
Gli otto saggi del libro sarebbero “corredati da un ampio apparato iconografico” … oppure “..Notevole il corredo iconografico, in puntuale relazione con il testo dei saggi….” ..e, in effetti, questo occupa 50 pagine centrali delle 250 del libro, con antiche stampe e attuali fotografie mischiate e che sarebbero state meglio suddivise per saggio e, senza dubbio, sarebbero state apprezzate tutte le 49 stampe esaminate da Monica  Resmini invece delle sole 13 riportate nel libro. Continua a leggere

I fili della Storia – 2018

storie 2018

Edizione 2018 de “I fili della storia”  – 7 set 2018…

ohibò!! Perché gli interessati alle Mura dovrebbero parlare oggi, dopo 4 anni, di una manifestazione del 2018?? Perché dal 2018 il Museo delle Storie è investito dell’incarico di raccogliere materiale storico e ricerche per valorizzare “Le Opere di Difesa Veneziane…” riconosciute bene Unesco, MA… sul sito del Museo delle Storie, al “cerca” Mura = 0 e Unesco = 0 mentre cercando “MURA” nel canale YOUTUBE DEL MUSEO DELLE STORIE DI BERGAMO, oltre ai 6 video interessanti di PanoramaMura, con le relazioni di altrettanti studiosi, e ad altri 7 video che con le MURA non c’entrano proprio, SI TROVANO DUE BREVI VIDEO, RELATIVI ALL’OGGETTO, “I Fili della Storia“, LA CUI VISIONE FA RIFLETTERE:
L’edizione 2018 de “I fili della storia” si accende di grandi novità e importanti collaborazioni: nella prima parte l’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, annuncia l’assegnazione di nuovi incarichi dedicati alle Mura venete, dal 2017 Patrimonio Unesco al Museo delle Storie di Bergamo!!!-
Nella seconda parte il direttore scientifico del Museo, Roberta Frigeni, illustra i percorsi dedicati… al grande tema della fotografia. … E LE MURA??
BELLISSIMO: L’ASSESSORE INVESTE DI UN IMPORTANTE NUOVO INCARICO LA DIRETTRICE DEL MUSEO… E QUESTA, A DIMOSTRAZIONE DEL GRANDE ENTUSIASMO PER IL NUOVO IMPEGNO, PARLA INVECE DI TUTT’ALTRO!!
La vicenda dei sitiweb e canali merita sicuramente di essere seguita anche perché, nel frattempo, in consiglio comunale è stata chiesta anche l’implementazione del sito web del comune relativo al Segretariato per l’Unesco delle “Venetian Works..” su cui è meglio stendere un pietoso velo…

E’ ancora allarme per San Vigilio!!

220715 San Vigilio cade - rass stampaBisogna proprio desumere che questa amministrazione non ha proprio capito un cavolo del rapporto che BERGAMO ha stipulato con l’Unesco e il cartellino giallo per il parcheggio Fara non è proprio servito ad aprirle gli occhi.
Il Castello di San Vigilio versa in condizioni di degrado e per questo deve essere salvato dal crollo annunciato, prevedibile e pienamente evitabile, ma solo se l’intervento sarà tempestivo. È questo il succo dell’appello lanciato dalla Associazione Castrum Capelle e sostenuta dal comitato NoParkingFara, dall’Associazione per Città Alta e i Colli e dal gruppo BergamoBeneComune, che intende raccogliere le firme dei cittadini giovedì 14 luglio alla ‘Casa del Castellano‘.
Già in passato, l’Associazione era riuscita, con varie pressioni sull’amministrazione, a far togliere dal piano delle alienazioni del 2019 la “Casa del Custode” (sorta nel luogo dove vi era l’antica “cappella” che diede il nome al Forte), dandole poi nuova vita organizzando al suo interno pubbliche attività culturali. In quell’occasione, il Consiglio Comunale aveva anche approvato l’impegno a inserire nel Piano triennale delle opere pubbliche proprio una spesa per il consolidamento della Casa del Castellano e anche per il miglioramento della segnaletica turistica. Promesse a cui non hanno fatto seguito iniziative ed ora è diventata improrogabile la messa in sicurezza del fabbricato. Continua a leggere