Bergamo tra le righe : incontri in libreria

Congiura delle torri.jpgLa congiura delle torri  – di Francesco Fadigati

Bergamo. Tra la selva delle torri della città spunta un germoglio, un germoglio di pietra: Santa Maria Maggiore. È un voto fatto alla Vergine: le preghiere dei fedeli sono state ascoltate, la lunga, durissima siccità è finita e il monaco Gregorio di Astino, eletto vescovo a dispetto di molti, rende grazie posando la prima pietra della basilica Ma a Gregorio le preghiere non bastano contro l’odio subdolo che da troppo tempo serpeggia tra le nobili famiglie bergamasche in eterna lotta tra loro, un odio che neppure l’imminente pericolo della nemica Brescia pare riuscire ad accantonare. Una scorta di uomini coraggiosi e infiammati dalla fede militante di Bernardo di Chiaravalle si vota alla protezione del vescovo. Ed è in questo manipolo di coraggiosi che il giovane Folco dei Lamberti inizia la sua avventura di uomo e di cavaliere.
Il coraggio e l’intrigo, l’amicizia e il tradimento, l’innamoramento, e la guerra nella cornice di un’inedita Bergamo medievale.

Edizioni Bolis – 2011

Bergamo scomparsa: le vicinie vanno alla guerra

santeless.jpgLa città di Bergamo, come gli altri comuni dell’epoca, non disponeva di un esercito stabile, ma chiamava i cittadini a prestare servizio in caso di necessità. La vicinia aveva il dovere di provvedere al reclutamento militare formando le liste degli uomini abili all’esercizio delle armi, acquistando e mantenendo sempre in buon ordine l’equipaggiamento necessario alla guerra.Le milizie risultavano quindi ripartite in compagnie di vicinato, ciascuna con il proprio gonfalone, prezioso emblema di identificazione. Bianco e rosso quello della vicinia di San Pancrazio. Quando nel 1290 nella guerra contro Brescia durante la battaglia di Mura esso fu smarrito, i vicini perlustrarono invano disperatamente il corso dell’Olio per ritrovarlo. In un momento immediatamente successivo gli “Acta” riportano le spese per il confezionamento del nuovo vessillo.
L’addestramento e il combattimento favorivano un forte sentimento di solidarietà. L’esito di una battaglia poteva allora condizionare le sorti della città intera. La distruzione di Milano e di Crema, l’assedio durissimo di Brescia erano di ammonimento. Soprattutto nel primo periodo comunale la consapevolezza di appartenere ad una comunità, viciniale o cittadina, aveva una forte connotazione militare.

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