Il Fortino di San Domenico

Il “Fortino San Domenico” è un’opera di difesa avanzata a protezione del retrostante baluardo San Giacomo terminata nel 1585 (come da lapide sul lato nord). Per realizzarla fu necessario demolire il convento di Santo Stefano e San Domenico in cui si conservavano le spoglie di Pinamonte da Brembate e la grande pala Martinengo di Lorenzo Lotto (ora in San Bartolomeo); un convento, prestigiosissimo e ampiamente partecipe della vita cittadina. Il “fortino” veniva giudicato scarsamente difendibile fin dal momento della sua realizzazione, ma, scriveva il capitano Giovanni da Lezze nel 1596, se esso fosse stato occupato dal nemico, “si potrebbe far saltare la mina ritrovandosi in detta piazza un vacuo profondo come di cisterna secreta formata de sassi e coperta con un volto di muro che sarebbe la morte di quelli che vi si ritrovassero sopra”.
Oggi, alla luce del suo riconoscimento Unesco come facente parte delle “opere di difesa veneziane”, si potrebbe definire la sua situazione “scandalosa”…
E’ ovviamente più volte citato nella presentazione del “bene” depositata all’Unesco e ben identificato nella mappa dell’area locale riguardante “The Venetian Works of Defence” ma, come si può leggere anche nei precedenti altri articoli correlati (Il Fortino di San Domenico e Forte San Marco e forte San Domenico) non solo è ora diventato irriconoscibile (le possenti mura si possono vedere solo percorrendo il vicolo San Carlo) ma si trova tuttora catalogato nelle “Schede dell’Inventario dei Beni Culturali, Ambientali e Archeologici” di Bergamo, col numero 131, solo come “Giardino in via Sant’Alessandro, 71” !!!

Personaggi storici bergamaschi : Pinamonte da Brembate

PinamontePinamonte da Brembate (Bergamo, 1200 – Bergamo, 1266)
Nato in agiata famiglia di conti originaria di Brembate Sopra, venne indirizzato dai genitori agli studi ecclesiastici, ove si distinse tanto che all’età di 18 anni venne ammesso all’Ordine dei Frati Predicatori direttamente da San Domenico.
Qui abbandonò il suo nome anagrafico, Pinamonte Pellegrini, assumendo quello di Pinamonte da Brembate (anche se in alcuni documenti è identificato come Pinamonte Brembati), in onore del paese di cui il suo casato era originario.
Nel corso degli anni si distinse poi per l’attività di predicatore, la cui sua fama varcò ben presto i confini della provincia orobica. La notorietà e l’autorità acquisita gli permisero di essere incaricato a dirigere l’organo dell’Inquisizione, appena insediato nella città di Bergamo.
In tale attività si adoperò molto « …per la difesa et il mantenimento della cristiana verità et religione » e le sanzioni amministrative imposte agli eretici, unite alle donazioni e ai proventi dell’elemosina, gli permisero di fondare quel convento di Santo Stefano che fu successivamente distrutto nel 1561 per permettere la costruzione del “Fortino di S.Domenico” nell’ambito delle Mura Venete.
Tuttavia l’opera per la quale passò alla storia fu la fondazione dell’ente denominato “Opera Pia Misericordia Maggiore” (MIA). Continua a leggere