…prosegue imperterrita l’opera dell’inventore paranoico di titoli e stavolta colpisce ancora il museo delle storie… Patrimonio che unisce che??
Con le altre città del sito transnazionale? …non vi è traccia!
Con altri siti Unesco? manco per sogno!
Con gli storici delle fortificazioni? …ma và!
Ah! Forse unisce i fidanzatini che vi passeggiano!… ma quelli non avevano certo bisogno di ulteriori incentivi…
Esisterebbe però anche uno storico percorso, sotto le Mura, ma non degno di visite guidate!! Eppure nei secoli scorsi (dal 1588 al 1797) una parte di esso era utilizzato sicuramente come giro di ronda ma anche (dal 1588 al 1908) dagli abitanti di Borgo Canale e San Vigilio che andavano a trovare parenti e amici a Valverde e Valtesse. Si parla del Roccolino che corre sotto il baluardo di San Pietro,
il quale, nonostante le innumerevoli richieste e altrettante promesse è sempre più una succursale dell’orto botanico!!
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dopo un anno dal riconoscimento Unesco
E’ passato un anno da che il nome della nostra città è comparso negli elenchi dei riconoscimenti Unesco essendo in possesso di qualcosa ritenuto di valore storico mondiale! L’effetto, come si prevedeva, ha influito enormemente sull’andamento turistico e, se ciò comporta dei benefici economici, questo richiede altresì degli impegni organizzativi.
L’onore del riconoscimento era stato concesso però con la “promessa” di rispettare le regole che ciò comporta. Prima di tutto la stesura di un “Piano di Gestione” del bene che comprenda anche un piano di gestione del turismo. Ma dopo un anno non ci siamo ancora!
Uno degli storici esperti che da tanti anni analizza la situazione del nostro patrimonio, l’architetto Labaa, (e non solo lui) manifesta in una intervista non poche perplessità…
Proprietà delle Mura? no! …..e allora il Castello di San Vigilio? no!
Forse qualcuno ricorderà a Settembre le “Giornate Europee del Patrimonio” e la sollecitazione della Amministrazione comunale rivolta ai cittadini di segnalare i “tesori nascosti”… ma forse le Mura e il Castello di S.Vigilio non sono abbastanza nascosti o non abbastanza “tesori”… o forse la “nostra cultura” non è così sentita in alto loco come dichiarato a parole. “Costano troppo…” ma nel 1825 (quando il Comune comprò 8 baluardi) o nel 1826 (quando fu fatto riparare dal Comune il baluardo di S.Giovanni che era crollato) o nel 1957 (quando il Comune comprò l’intera area del Castello) erano più ricchi? Forse gli amministratori avevano una visione diversa del futuro. Siamo sicuri che lasciarlo al Demanio (che nell’ultimo mezzo secolo non si è mai interessato a Bergamo) o affidarlo a privati sia il metodo migliore per trasmettere ai posteri il nostro patrimonio pubblico??
Sicuramente dimostrazione d’affetto, ma…
..ed è vero che tutto fa brodo perchè, come diceva il moderno poeta, l’importante è che se ne parli e quindi questo “abbraccio” alle Mura potrà apparire anch’esso tra le iniziative utili per attirare l’attenzione sul nostro patrimonio; ovviamente l’importante è che non si ritenga questo il miglior modo per valorizzarlo!!