La “battaglia” delle MURA. La Soprintendenza… finalmente, meno male!

140722 battaglia delle muraContinua la “battaglia, ormai ventennale, per convincere l’amministrazione a prendersi cura in modo programmato del nostro monumento. In Comune, addirittura, qualcuno non sapeva neppure dell’esistenza di una convenzione del Genn. 2000 (vedi) fatta con la Soprintendenza per la manutenzione ordinaria. Convenzione che aveva spinto l’amministrazione ad una spesa annuale di 250.000 € dal 2000 al 2006 (vedi elenco), sospesa poi per l’arrivo dei fondi (1.529.000 €) della Legge 191/2003 (Gibelli) e non più ripresa… anzi ora dimenticata… addirittura negata!! E adesso che lo sappiamo, e adesso che abbiamo dei Volontari che si offrono… forza diamoci da fare!

MURA multicolor

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E’ abbastanza difficilmente comprensibile che vantaggio o valorizzazione potrebbero trarre da questa illuminazione monumenti come la Cappella Colleoni o il Duomo di Milano… e quindi chiedersi poi perchè trattare diversamente il maggior monumento della nostra città. Per una cosa tanto importante come l’illuminazione varrebbe probabilmente la pena di consultare grandi esperti (anche di ampi set cinematografici – vedi Storaro ad esempio) e non solo per le Mura ma per l’intera Città Alta. Ma prima di tutto non dimentichiamo che il problema più urgente di questo antico monumento resta la sua manutenzione ordinaria e la pulizia della vegetazione (che come ben si vede nella successiva foto è già ben ricresciuta) LUNGO IL SUO INTERO  PERIMETRO.
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Personaggi storici bergamaschi : Paolo Berlendis

berlendis,mura-bergamoQui ritratto con i figli, Paolo Berlendis. nato a Endenna nel 1520 e morto a Bergamo nel 1592, è ricordato a Bergamo sopratutto per aver diretto i lavori di costruzione di gran parte delle Mura Venete che circondano Bergamo Alta, i cui lavori iniziarono nel 1561 per decreto del Senato della Serenissima. Nei documenti attestanti l’avanzamento dei lavori del grande cantiere che modificò sensibilmente l’aspetto della città il Berlendis è definito protoingegnere. Ferdinando Caccia lo menziona nel “Trattato scientifico di fortificazione sopra la storia particolare di Bergamo” lodandone l’“eccellente ingegno” e definendolo “avveduto e sollecito”. Nel 1566 al Berlendis fu affidata anche la realizzazione del baluardo di Sant’Agostino, uno degli esempi più significativi dell’architettura militare del Cinquecento. Il Berlendis provvide inoltre a completare la relativa porta monumentale di Sant’Agostino. Dopo la sua morte il figlio Bernardo, anch’egli protoingegnere, collaborò nel 1592 alla costruzione della porta monumentale di San Giacomo. Anche il figlio Giacomo si applicò all’ingegneria militare al servizio della Repubblica di Venezia: risulta essere stato generale d’artiglieria a Candia dopo aver preso parte alla battaglia di Lepanto. Si sa di un altro Berlendis, di nome Francesco e capitano dell’esercito veneto, che nel 1601 fu incaricato di ispezionare l’intero perimetro della fortezza delle Mura.

Perimetro e altezza delle MURA

L’interesse mostrato da diversi cittadini per le dimensioni del nostro maggior monumento cittadino, spingono ad una rivisitazione della reltiva letteratura esistente :

La fortezza è tutta situata sopra colli et monticelli sotto diversi nomi come saranno nominati nel descriverla; lontana da Adda, fiumme del Stato milanese, milia XII et è fra due fiummi Serio et Brembo discosti per tre in quatro milia; la muraglia nova, compresi li boluardi et forte, è in tutto di circonferenza di passa 3.058, beluardi n. 4, cavalieri 5, piatteforme doi, oltra il Colle Aperto et il forte predetto, con quatro porte le quali continuamente il giorno stanno aperte; la circonferenza di cadauno de quali, et così la longezza et largezza delle piatte forme, cavalieri et cortine, non si descrive poiché col disegno et compasso con facilità et brevità si potrà havere tutte le distanze, ma l’altezza della muraglia dal cordon fin al piano della fossa è di passa n. sei” (1 passo = 1,739 m; quindi una altezza media originale al cordolo – o redondone – di circa 10,5 metri).

Molto interessante… Continua a leggere

Una piacevolissima sorpresa : Alvise Cima

tosca-rossi,alvise-cima,a-volo-d'uccello,mura-venete, A volo d’uccello – Bergamo nelle vedute di Alvise Cima –

Analisi della  rappresentazione della città  tra XVI e XVIII secolo di Tosca Rossi.
E’ il secondo studio pubblicato dalla guida turistica bergamasca dedicato alla nostra città.  Il primo risale al 2009 “Bergamo urbs  picta  –  Facciate  dipinte  a  Bergamo  dal  XV  al  XVIII  secolo” dove per la prima volta tutti i lacerti affrescati presenti sugli edifici di Bergamo Alta, Bassa e colli sono  stati  repertati,  analizzati,  descritti e corredati di  ricerca storica.  Anche la nuova opera tratta di un’analisi, anche stavolta la ricerca è sicuramente originale  e inedita:  un affascinante tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venisse  sconvolto  dalla  fortificazione  veneziana  ultimata  nel  1595,  addirittura  una  sorta  di passeggiata tra viottoli, slarghi, spalti e grumi di case, che permettono di ritrovare il borgo antico colto nel suo aspetto disordinato, ma intonso, spontaneo ma fiero, vegliato dai santi cari alla devozione bergamasca:  Vincenzo e Alessandro. Continua a leggere

Documenti inediti sulle Mura di Bergamo

Archivio Storico Bergamasco – RIVISTA N. 4 Maggio 1983

L’aver accidentalmente incrociato, nel mercato antiquario, il percorso di sei antichi documenti verso una ulteriore (e ignota) collezione privata e l’opportunità, tanto cortesemente quanto inusitatamente concessami, di fotografarli perché potessero essere riprodotti e studiati, costituiscono una parte delle cause che motivano queste righe. La vicenda che ho appena raccontato sarebbe, ovviamente, priva di qualsiasi interesse se i documenti non fossero di notevole importanza; di tale importanza, anzi, da giustificarne la pubblicazione pur nell’imprecisione di alcuni rilevamenti materiali, dipendente dalla casualità del rinvenimento e dal troppo breve tempo disponibile (in pratica, mi è stato solo possibile eseguire le fotografie e osservare in controluce le filigrane della carta).
I sei documenti, quasi tutti del sec. XVI e completamente inediti, riguardano la costruzione della cinta bastionata di Bergamo e, con cinque disegni e una relazione scritta, si pongono in un arco di tempo che va dal 1571 alla prima metà del secolo successivo. Detto questo, e prima ancora di entrare nel merito di ciascun documento, appare evidente la rilevantissima importanza che lo studio di questi fogli può avere sia nei confronti della storia urbana di Bergamo sia, più in generale, per gli studi sull’architettura militare del sec. XVI. Continua a leggere