Il Leone di San Marco

Appariva sui cippi di confine, sui palazzi governativi, sulle porte di accesso alle città (come Porta San Lorenzo – nella foto – fino al secolo corso e che ora è da restaurare), ecc., ecc. ma, soprattutto …180530 porta s-lorenzo - econlinei Bergamaschi non possono dimenticare che, sotto quella insegna, godettero di oltre 350 anni di pace, di crescita e di prosperità!!
Un periodo così lungo senza invasioni e spargimenti di sangue non era mai avvenuto nella sua millenaria Storia. Della storia e significato del Leone Alato ne parlano due simpatici video segnalati da Ecodibergamo.it

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Quamvis absurdum…. ossia benché assurdo!

Da sempre la più bistrattata e dimenticata delle Porte delle nostre Mura, quella di San Lorenzo, cade sotto l’occhio sempre vigile, attento e premuroso della nostra Amministrazione e il leone alato… guai alterare un bene storico!! Meglio non far niente e magari anche lasciarlo crollare!!

La Porta di San Lorenzo fu la prima delle porte della cinta muraria essere costruita… ma non l’attuale. L’originale, il cui nome deriva dal borgo attiguo e dalla chiesa che sorgeva nei pressi (una delle tante demolite per far posto alle Mura), era stata costruita nello stesso posto ma più in basso. Già nel 1605 (la cinta era stata completata nel 1588) fu chiusa dai veneziani perché ritenuta poco difendibile ma soprattutto perché la zona andava soggetta a frequenti allagamenti. I cittadini protestarono, sopratutto quelli della Val Tegeta (Valtesse) e dei paesi limitrofi perché costretti a lunghi giri per entrare in città. Raccolsero e versarono ai Serenissimi la cifra di 4.000 ducati d’oro cosicché nel 1627 si provvide alla costruzione del viadotto rialzato e della nuova (attuale) porta “sopra” la vecchia. Il passaggio fu dunque riaperto ma la nuova porta risultava essere di dimensioni più ridotte delle altre e tutte le operazioni di dazio dovevano avvenire all’aperto con gran lagnanza delle guardie esposte alla pioggia e al gelo. L’imbocco della vecchia porta si può ancora vedere al di sotto dell’arcata del viadotto.

Questa è stata, delle porte, sicuramente e a lungo la più trascurata: completamente cancellato risulta ora il leone che era dipinto nella lapide frontale mentre cavi elettrici, segnali stradali e vicinanze negligenti ne deturpano la visuale. Assurdo che oggi qualcuno si opponga a restauri e alla sua valorizzazione!!

i Leoni Alati di Bergamo

Il Leone di San Marco o Leone Alato è la rappresentazione simbolica dell’evangelista san Marco e divenne simbolo di Venezia dopo che il corpo del santo fu trafugato ad Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani e portato a Venezia il 31 gennaio dell’829.
Nell’iconografia cristiana il leone simboleggia la forza della parola dell’Evangelista e le ali l’elevazione spirituale. Nel libro aperto che comunemente appare sotto la zampa anteriore destra si legge la scritta: “Pax Tibi Marce Evangelista Meus” e si riferisce al sogno che una notte avrebbe avuto San Marco di passaggio nella Laguna di Venezia, durante il quale un Angelo, sotto forma di leone alato, si sarebbe rivolto all’Evangelista dicendo “Pace a te, Marco, mio evangelista, qui riposerà il tuo corpo”.
Il Leone di San Marco, simbolo della città di Venezia e della sua millenaria Repubblica Serenissima, compare in tutte le città che hanno fatto parte del suo territorio (solitamente nelle piazze principali e nei palazzi storici) e lo si trova in bandiere, gonfaloni, stemmi, statue e monete.
Compare anche nella bandiera navale sia mercantile che militare della Repubblica Italiana.
Anche a Bergamo, come in tutte le città in cui la Serenissima costruì mura di difesa, il simbolo fu posto sui frontoni delle porte di accesso alla città.
Gli originali andarono però perduti nelle successive occupazioni (francese, austriaca e sabauda che nei timpani dedicati posero i propri simboli).

Oggi li possiamo di nuovo ammirare nei siti originali grazie all’Amministrazione bergamasca del 1958 che pensò con lungimiranza al restauro delle porte. Su disegno e direzione lavori del grande Luigi Angelini, il nostro eccellente scultore Piero Brolis realizzò e donò alla città quelli di Porta S.Agostino e Porta S.Giacomo mentre quella di Porta S.Alessandro fu un dono della città di Venezia in memoria dei 350 anni di collaborazione e fedeltà.
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1935 porta s-Lorenzo b Solo Porta S. Lorenzo non si fregia di alcuna scultura. Anni or sono era visibile sopra l’arco d’ingresso un leone dipinto e molto scolorito; poi il tempo e le intemperie hanno finito col cancellarlo.
Oggi un Leone Alato è anche la guida alla presentazione per l’Unesco delle nostre Mura nel cartone animato realizzato da Bruno Bozzetto.