Una storia poco edificante… da segnalare a ICOMOS!

Già si era parlato più volte dei Leoni Alati di Bergamo e della loro storia, ma ci sono fatti che, proprio per la loro incongruenza, vengono notati e tornano più volte ad essere argomenti di discussione.
Le 4 porte delle Mura sono di proprietà del Comune di Bergamo (che vergognosamente rifiutò la cessione gratuita dell’intero perimetro fatta dal Demanio nel 2015 ma assumendosi contemporaneamente (sich!!) l’impegno e l’onere della manutenzione).
All’inizio del ‘900 le porte si presentavano come in foto… si può notare che l’unica ad aver mantenuto il Leone Alato era la porta San Lorenzo!!.. mentre nei frontoni delle altre, dopo quello francesee poi austriaco era stato inserito quello del Regno d’Italiaporte x 4Siamo nel 2023… da più di 5 anni siamo nell’Unesco come “Opere di difesa veneziane...” e i timpani dei frontoni delle 4 porte, grazie ad una amministrazione
particolarmente attenta, riportano giustamente, come tutti i numerosi passanti notano e fanno notare, il simbolo del riconoscimento di una grande Storia!!!
porte x 4 timpani leoni
Mentre questo è ciò che avviene a Peschiera del Garda (secondo sito dellle “Difese Veneziane…”) con il beneplacito della Sovrintendenza e con i complimenti di ICOMOS.
191130 leone a Peschiera

E’ ancora allarme per San Vigilio!!

220715 San Vigilio cade - rass stampaBisogna proprio desumere che questa amministrazione non ha proprio capito un cavolo del rapporto che BERGAMO ha stipulato con l’Unesco e il cartellino giallo per il parcheggio Fara non è proprio servito ad aprirle gli occhi.
Il Castello di San Vigilio versa in condizioni di degrado e per questo deve essere salvato dal crollo annunciato, prevedibile e pienamente evitabile, ma solo se l’intervento sarà tempestivo. È questo il succo dell’appello lanciato dalla Associazione Castrum Capelle e sostenuta dal comitato NoParkingFara, dall’Associazione per Città Alta e i Colli e dal gruppo BergamoBeneComune, che intende raccogliere le firme dei cittadini giovedì 14 luglio alla ‘Casa del Castellano‘.
Già in passato, l’Associazione era riuscita, con varie pressioni sull’amministrazione, a far togliere dal piano delle alienazioni del 2019 la “Casa del Custode” (sorta nel luogo dove vi era l’antica “cappella” che diede il nome al Forte), dandole poi nuova vita organizzando al suo interno pubbliche attività culturali. In quell’occasione, il Consiglio Comunale aveva anche approvato l’impegno a inserire nel Piano triennale delle opere pubbliche proprio una spesa per il consolidamento della Casa del Castellano e anche per il miglioramento della segnaletica turistica. Promesse a cui non hanno fatto seguito iniziative ed ora è diventata improrogabile la messa in sicurezza del fabbricato. Continua a leggere

…quando l’arroganza diventa un problema

Eppure un giornale, in un estremo rigurgito di imparzialità, aveva riportato il parere, oltre che del sindaco, anche di una persona terza, il rappresentante Icomos Italia; e da costui era venuta la considerazione (ma con un minimo di buon senso chiunque poteva arrivarci): “…l’iscrizione Unesco porta alla delega della sovranità del sito a beneficio dell’Umanità intera…“. Ma il Comune, con clamore mediatico, decide di proseguire la polemica e, come il primo della classe, ancora risponde… ognuno può immaginare da sè i pensieri di una commissione, che si occupa di beni UNIVERSALI, nel sentirsi trascinare in un battibecco di tipo condominiale… Senza dubbio, con un poco di umiltà sarebbe stato preferibile chiedere un incontro, discutere ad un tavolo con la presenza dei comitati e consegnare “brevi manu” la documentazione richiesta. Non dimenticando, come sembra, che la nostra città è già in ritardo nella consegna di un “Management Plan” richiestoci già nel 2017.
E comunque un sopraluogo avverrà certamente e si spera solo che nel frattempo amministratori e stampa ne approfittino per capire meglio l’argomento… ancora recentemente si è potuto sentire in Consiglio comunale l’assessore e dei consiglieri affermare che “il Castello di San Vigilio non c’entra con le Mura...”
E l’arroganza ci ha portato anche agli onori della stampa nazionale (Repubblica) da un articolo della quale si desume l’ennesima figuraccia rimediata quando, in proposito della affermazione del sindaco che lo scavo era presente già al sopraluogo del riconoscimento, lo stesso viene smentito da chi al sopraluogo aveva partecipato facendo deviare il percorso!

..e le “Opere di Difesa…” attirano l’attenzione!

.. ma, vergognosamente, è l’attenzione dell’organismo di controllo, Icomos, dell’Unesco. Alla nota di richiamo informale dell’organismo, il sindaco ha voluto invece pubblicamente esprimere con una conferenza stampa l'”amarezza”, la “sorpresa”, l'”indignazione” dell’amministrazione, riuscendo alla fine solo a dimostrare la sua arroganza. Nonostante l’incondizionato appoggio, poco ammirevole, della pseudo-stampa locale che, schieratasi immediatamente, è riuscita a dimostrare la sua stessa mancanza di conoscenza dell’argomento Unesco. Si legge in un articolo: “.. i lavori all’interno della “core zone” non riguarderebbero le Mura, patrimonio Unesco,..ecc..”!!! MA L’INTERA “CORE ZONE” E’ PATRIMONIO UNESCO!!… e così via fino a suscitare il dubbio della falsificazione della comunicazione Icomos!!
E con sarcasmo, il primo cittadino cita il riferimento di Icomos all’alterazione della visuale del patrimonio per i “provenienti dalla Svizzera” (intendendo ovviamente da nord) ma riferendo si alla mappa a loro consegnata… che il sindaco non conosca neppure la documentazione depositata?!? zzz noparkingFara180930 fara - eco - richiamo Icomos

…meglio sarebbe non raccontar bugie..

Qualcuno l’aveva segnalato che questa amministrazione era completamente impreparata a gestire un “Bene di Valore Universale”…ma nessuno nasce “imparato”. Ma il vero problema è quando si vuole dimostrare di essere superiori e lo si fa con arroganza, fino a raccontar bugie ed arrampicarsi sugli specchi..180701 fara -corsera - Unesco relazione non firmata180703 fara - chi ha fatto la relazione Unesco180717 fara - eco Icomos parte

Mura e Unesco

170512 mura e unescoUn altro passo avanti… e tutti i giornali, giustamente danno rilievo alla notizia. Realisticamente però qualcosa non è andato come si voleva far credere; Icomos, l’organismo tecnico tenuto ad esprimere un parere di congruenza, ha inoltrato la “pratica” a Parigi… tutto bene? SI, abbiamo passato l’esame… però prendiamo nota che l’ente non si è bevuto che la nostra proposta rappresentasse “tutte” le fortificazioni veneziane e, modificando il titolo (restringendo i tempi – solo XVI e XVII secolo – e i luoghi – mare occidentale e prendendo solo degli “esempi”), ha giudicato inutile, e quindi vanificato, almeno la metà del lavoro di SITI per costruire il “dossier”. Certamente graditi gli apprezzamenti sul valore della struttura bergamasca (per i quali sarà opportuno ringraziare quelle associazioni – Amici delle Mura, Orobicambiente, ecc. – e quei cittadini che per tanti anni si sono prodigati per la salvaguardia del bene) che costituiscono un impegno futuro per trasmetterne l’integrità. Il vero valore, come da sempre sottolineato, è dato dalla struttura militare del 1500 senza tanti giri di parole e definizioni fantasiose che la “moda” vorrebbe accreditare. E questo ci porta ancor più alla considerazione che se si fosse dato retta a quelle lungimiranti raccomandazioni del lontano 1998… non resta ora che segnare in grande il periodo 2-12 Luglio 2017 (Assemblea Unesco  Cracovia), le date in cui avverrà la decisione finale, e incrociare le dita.