Le Muraine

Muraine 1.jpgQuesta cinta murata che (attenuatesi le continue lotte guelfe e ghibelline che avevano imperversato per oltre due secoli in Bergamo) venne a presentarsi necessaria per la città espansa nel frattempo verso il piano, al piede della zona bassa collinare, risale alla prima metà del Quattrocento. (qui a fianco la piantina fatta da Giovan Battista Belluzzi -architetto sanmarinese 1506-54)
muraineGià negli statuti del 1227 e 1248 erano ricordati il borgo di S. Andrea fuori Porta Dipinta, il borgo di Mugazone (Pignolo), il borgo di S. Alessandro in Colonna, il borgo di S. Antonio e di S. Caterina. Il Mazzi infatti, scrivendo di questa nuova cinta, accenna ad un Contractus Datiorum del 1431 in cui si parla della “porta de Broseta quae est in muro novo civitatis Bergomi” e allo statuto del 1453 in cui si parla “della porta de la Murgula (Morla) quae est in muro novo civitatis quae appellatur Porta S. Catharinae”. Sorse pertanto allora quel perimetro murato con il nome di Muraine. La costruzione era costituita da un muro di forte spessore coronato da merlature del tipo guelfo con frequenti torri quadre e talvolta tonde collegate da un corridoio di ronda, come apparve in un breve tratto di Via Camozzi quando nel 1933 si stavano eseguendo nuove costruzioni e che, descritto nella Rivista Bergomum, dà le esatte misure dell’altezza del muro (m 6) con merlature soprastanti quadre alte m 1,50 e lunghe m 1,15 intervallate fra loro di m 1 con le buche balestriere aperte nello spessore del muro. L’abbattimento della cinta daziaria nel 1901 portò alla demolizione pressoché totale di questa cinta, avvenuta però con ben scarso criterio, se delle opere esistenti (la merlatura era già stata demolita da tempo) rimase e rimane tuttora solo il torrione cilindrico detta di Galgario (da calcarium – forno a calce) che ha ancora in opera una targa consunta di sagoma quattrocentesca. Continua a leggere