La costruzione della Rocca

Rooca in Alvise CimaLa dedizione spontanea della città al re Giovanni di Boemia segnò la fine delle libertà comunali. Gli statuti elaborati dai più eminenti giuristi tra i quali il bergamasco Alberico da Rosciate erano in campo giuridico l’espressione del nuovo ordinamento signorile.
L’edificazione della Rocca, periferica rispetto al centro cittadino, isolata sulla sommità del colle di Sant’Eufemia, costituita da mura di enorme spessore, traduceva in termini urbanistici e architettonici l’improvvisa modifica della forma di governo.
Il colle di Sant’Eufemia era stato in età romana sede di edifici civili e religiosi, forse del “Capitolium” stesso, come sembrano documentare importanti ritrovamenti archeologici. In età medioevale doveva esistere ancora un “castellum” probabilmente ridotto a rudere e inadatto alla difesa. Era invece attiva la chiesa di Sant’Eufemia, centro dell’omonima vicinia. Antichissima, forse edificata in epoca paleocristiana sulle fondamenta di un edificio romano.
Su tali preesistenze Guglielmo di Castelbarco, vicario del re, dava inizio nel 1331 ai lavori di costruzione che si protrassero fino al 1336, quando la città era già passata alla dominazione milanese dei Visconti. Continua a leggere

Una piacevolissima sorpresa : Alvise Cima

tosca-rossi,alvise-cima,a-volo-d'uccello,mura-venete, A volo d’uccello – Bergamo nelle vedute di Alvise Cima –

Analisi della  rappresentazione della città  tra XVI e XVIII secolo di Tosca Rossi.
E’ il secondo studio pubblicato dalla guida turistica bergamasca dedicato alla nostra città.  Il primo risale al 2009 “Bergamo urbs  picta  –  Facciate  dipinte  a  Bergamo  dal  XV  al  XVIII  secolo” dove per la prima volta tutti i lacerti affrescati presenti sugli edifici di Bergamo Alta, Bassa e colli sono  stati  repertati,  analizzati,  descritti e corredati di  ricerca storica.  Anche la nuova opera tratta di un’analisi, anche stavolta la ricerca è sicuramente originale  e inedita:  un affascinante tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venisse  sconvolto  dalla  fortificazione  veneziana  ultimata  nel  1595,  addirittura  una  sorta  di passeggiata tra viottoli, slarghi, spalti e grumi di case, che permettono di ritrovare il borgo antico colto nel suo aspetto disordinato, ma intonso, spontaneo ma fiero, vegliato dai santi cari alla devozione bergamasca:  Vincenzo e Alessandro. Continua a leggere