Si abbassa il “muro”?

ecomostro bg.jpgSembra profilarsi un’intesa che porterà a un abbassamento del palazzo di via Autostrada, quello che nasconde Città Alta, consentendo la vista dello skyline petr chi transita in ingresso a Bergamo. La società Bruman’s pare infatti essersi accordata con il Comune per un taglio delle altezze a scalare per un decimo circa. L’accordo, che prevede in cambio per l’operatore privato nuove volumetrie in altra area cittadina, non è ancora formalizzato, ma ormai mancano solo alcun dettagli che i tecnici di Palazzo Frizzoni metteranno a punto in queste ore. (BergamoNews, 2 Nov. 2011)

ecomostro-bergamoSempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe (non muro),
che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude…..

Nuove costruzioni. Ma Bergamo non è Manhattan.

Egregio direttore,   i poeti hanno fantasia. Almeno quella non può essere loro sottratta. Eccone un guizzo. Capitare in un pomeriggio del 1919 o del 1920 al Mercato del Fieno, entrare al Café de la Baössa e incontrare gli spiriti eletti di Ciro Caversazzi e di Luigi Angelini che discutono della valorizzazione del centro monumentale di Bergamo Alta, della salvaguardia dell’incantevole chiostra dei colli e della tutela della sublime veduta della città come appariva allora dalla pianura. Chiedere rispettosamente venia per l’intrusione e dire: «Sappiano lor signori che fra un secolo nella parte bassa della città sorgeranno diverse case d’abitazione di dieci e perfino quindici piani a precludere e a rovinare la veduta dell’acropoli». Posso solo immaginare la reazione addolorata dell’ingegner Angelini, che ebbi la ventura di conoscere nei miei giovani anni e che ricordo come la personificazione della signorilità e del garbo. Ma sono certo che l’erudito commendator Caversazzi, avvezzo allo studio dei classici greci e latini e tuttavia amante della lingua bergamasca, proromperebbe nell’esclamazione: «Dèrves, tèra! Càsses dèt!». Appunto, che si apra la terra e che ci si cacci dentro piuttosto che vedere offeso per sempre uno dei panorami più suggestivi d’Italia, quello che mandò in visibilio Anatole France, il quale giudicò Bergamo più bella di Firenze. C’è chi presume di poter gabellare per moderna e progressiva una visione gretta e grossolana della città e del suo territorio, come se Bergamo fosse Manhattan, come se la tetragona e angosciante immanenza di enormi sagome incombenti non deturpasse per sempre la visione dolcissima di un paesaggio ammirato e apprezzato in tutto il mondo, come se l’aberrante idea di consistenti insediamenti abitativi posti in verticale non prospettasse l’aggravamento irrimediabile di una circolazione già molto problematica se non caotica e il peggioramento della qualità della vita in un contesto urbano il cui impianto risale a molti secoli addietro, quando le notizie e le merci viaggiavano a piedi o a cavallo. Da parte di certuni ormai da diversi anni si sono posti gli occhi su diverse aree appetibili e si smania di far denaro vendendo, magari ai cinesi, diverse centinaia di appartamenti in una città che per le sue dimensioni non è affatto da ripopolare (anche questa ipocrita demagogia abbiamo dovuto sopportare!) e che per il suo rapporto con il territorio è cresciuta fin troppo divorando disordinatamente in trent’anni gli ultimi lembi di verde rimasti in una periferia che al tempo della mia fanciullezza affascinava ancora per miti visioni georgiche. Ci sia almeno risparmiata l’albagia di chi viene da fuori a spacciare l’orvietano nelle nostre contrade magnificando scelte di vecchio materialismo e di rozza speculazione senza sapere alcunché di noi, della nostra storia, della nostra cultura e dei nostri problemi. Che tutto vada alla malora, essendo stato così deciso. Ma almeno si abbia il pudore di non insultare con la falsa e odiosa accusa di provincialismo chi si rammarica per gli irrimediabili oltraggi che si recano ad un patrimonio sfregiato e deturpato per sempre. Per il resto, chi fa i soldi sulla pelle della città, rovinandone l’immagine che gli avi avevano amorosamente salvaguardato, non porterà nella tomba il becco di un quattrino. Cordiali saluti.  UMBERTO ZANETTI

Si abbassa il “muro”?ultima modifica: 2011-11-02T18:37:00+01:00da amicimura1a
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