Lo Skyline di Bortolo Belotti – 1940

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“La città di Bergamo è a un tempo assisa sopra un colle eminente, ed anzi, come dice qualche suo poeta, sopra sette colli, quasi emula di Roma, ed è distesa sul piano che se ne diparte.
Chi giunge ad essa dalle strade di Milano, di Lodi, di Crema, di Cremona, di Brescia, guarda ammirato l’apparire delle sue torri, dei suoi quadrati edifici, delle sue cupole, delle sue solide mura, come ad una fantastica aerea visione, e pensa al genio di Enea Talpino, detto il Salmeggia, che in un dipinto la fece offrire dalla mano di un angelo.
Per le linee solenni, per il colore antico, per l’atteggiamento dominante, per il severo silenzio, in cui sembra assorta, essa appare la maestà del tempo tradotta in pietre, che dall’alto stia contemplando i secoli sopraggiunti.
Ma chi vien da lungi scorge pure campanili e culmini di edifici salire dal piano, e non già come l’espresione di un inconciliabile contrasto coll’alta città, e neppure così che il nuovo vinca sull’antico; ma in una specie di armonica unità del tutto singolare e quale rarissimamente, ed anzi forse mai, si può trovare in altri luoghi….”

Lo Skyline di Bortolo Belotti – 1940ultima modifica: 2011-10-16T14:46:00+02:00da amicimura1a
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